Pià: "Voglio convincere Bogliacino a raggiungermi"
«Ho una voglia matta di giocare». Confuso e felice, Inacio Pià. Il brasiliano di Ibitinga torna a sorridere dopo un 2009 difficile con la maglia del Napoli: anche se lo scotto da pagare per sentirsi di nuovo importante è il ridimensionamento in serie B. «Se è con la maglia del Toro non è un declassamento - le prime parole del neo acquisto - in ogni caso non avrei accettato altre proposte diverse dal granata. Sono venuto qua per vincere il campionato, la squadra è stata fatta per questo obiettivo. Il Torino ha tutte le carte in regola per rimontare, sono arrivato in un grande gruppo, dove ci sono tanti calciatori importanti. Garanzie di giocare non ne ho avute, ma se farò bene avrò le mie possibilità». Dopo le carezze al nuovo presente, la stoccata al recente passato. Pià, acquistato da Cairo in prestito con diritto di riscatto - e nell'accordo con il Napoli ci sarebbe anche la possibilità per i partenopei di scegliere entro il 31 gennaio un rinforzo gradito a Mazzarri da una lista di cinque-sei granata. Inacio non dimentica gli anni trascorsi all'ombra del Vesuvio. Un ricordo agrodolce. «A Napoli ero chiuso, giocavo sempre meno - lo sfogo dell'attaccante - per il bene di tutti ho deciso di cambiare aria. Torino è una scelta solo mia, non mi ha consigliato nessuno. Trovo un ambiente caldo: ma dopo cinque stagioni con il Napoli so cos'è la pressione. La riesco a gestire, non mi fa paura. E' una sfida anche con me stesso: la voglio vincere. Spero di tornare a sognare come qualche anno fa. E di convincere Bogliacino a raggiungermi: lo so che il Torino lo segue da tempo, gli telefonerò, ma è una decisione che spetta alle due società». A Torino, Pià riabbraccia due grandi amici, uno per sponda: il nuovo compagno di reparto Bianchi, e il bianconero e connazionale Amauri. «Con Rolandinho ho trascorso i tempi felici di Bergamo, ho giocato tanto assieme a lui, avevamo una bella intesa. Abbiamo caratteristiche differenti per cui ci completiamo alla perfezione. Non vedo l'ora di provare. Sto bene, anche se non ho ancora il ritmo partita nelle gambe: se Beretta mi schierasse titolare subito sarei l'uomo più felice del mondo. Poi c'è Amauri. Conosco lo juventino molto bene, ci frequentiamo quando possiamo e in estate andiamo in vacanza insieme con le famiglie. E' vero, l'anno prossimo potrei incontrarlo nel derby, ma io penso solo al presente e ai prossimi cinque mesi. Il mio unico obiettivo è riportare il Torino in serie A».