Petrachi: "Lerda è il nostro leader"
L'unico a parlare nel Torino è il direttore sportivo Gianluca Petrachi, che ai microfoni di Sky ha detto dopo la partita: "Il lavoro che si fa durante la settimana è sempre positivo. Il rapporto di Lerda con questo gruppo c'è sempre stato, mancavano solo i risultati sul campo. Diciamo che c'era un problema caratteriale, questa squadra doveva dare qualcosina in più, una squadra può anche essere forte ma deve metterci tanta forza e quell'agonismo che in serie B prevale, solo così poi vengono fuori le caratteristiche della forza che ha la rosa".
Sull'esonero di Lerda ha detto: "Abbiamo provato a dare una scossa per far capire ai giocatori che il problema non era tecnico, era un alibi pensare che potesse avere delle colpe l'allenatore. Dopo l'allontamento di Lerda i giocatori l'hanno capito e adesso è cambiato il loro atteggiamento. Dobbiamo restare umili per arrivare ai playoff e dobbiamo dare continuità a questa mentalità".
Lazarevic anche stasera è stato uno dei migliori in campo, ma non riesce a segnare, Petrachi ha analizzato la prestazione del giovane sloveno: "Abbiamo puntato molto su di lui. Non si è ancora sbloccato sotto porta, ma appena riuscirà a segnare ne farà altri, è ancora giovane e se non si sblocca faticherà sempre sotto rete. Per noi è un valore aggiunto e sono certo che alla fine i suoi gol ci serviranno in questo finale di campionato".
Negli undici giorni in cui Lerda è stato lontano dal Torino cosa gli è successo? Petrachi esprime il suo pensiero sul mister: "Ha capito che da questi ragazzi doveva chiedere di più, a volte tendeva a mistificare il fatto che si commettessero troppi errori, questo a mio avviso. Adesso sta dando zero alibi a tutto e a tutti, senza guardare in faccia nessuno, è più comunicativo di prima. Un confronto anche aspro è sempre un segnale di crescita. Lerda adesso è il nostro leader".
Petrachi infine parla del silenzio stampa: "A volte si è obbligati a farlo perchè a Torino si esagera sempre un po', come la contestazione al presidente, che non porta serenità alla squadra. Sono scelte a volte necessarie, anche se non ci piacciono certo queste cose. Il nostro presidente è un editore e ama la comunicazione".