Paparesta: "Il calcio? Non è cambiato nulla"
La parola all’accusa nell’udienza sullo scandalo Calciopoli alla nona sezione del tribunale di Napoli. L’ex arbitro Gianluca Paparesta ha in pratica confermato le dichiarazioni rese già durante le indagini preliminari, nonostante qualche piccola contraddizione. "Non è cambiato niente, il calcio è rimasto sempre lo stesso" - ha sottolineato Paparesta prima di soffermarsi per l’ennesima volta sul burrascoso dopo partita di Reggina-Juve, dove alcuni sui errori a svantaggio dei bianconeri (da lui stesso riconosciuti in aula) determinarono la reazione di Moggi e di Giraudo: "Entrarono negli spogliatoi per protestare in maniera assai vibrata senza però eccedere in parolacce. Ma non ho mai avuto la percezione che Moggi chiudesse la porta". Dichiarazione ritenuta dal pm Narducci contraddittoria rispetto a quanto detto in precedenza dallo stesso Paparesta: "Ma lei in fase di istruttoria non aveva dichiarato che un suo assistente riferì che lo stanzino dello spogliatoio era stato chiuso a chiave?". Dimenticanze, amnesie che comunque non hanno frenato Paparesta: "Avrei avuto lo stesso comportamento anche se si fosse giocato Reggina-Milan o Reggina-Inter, cioè non avrei refertato. Lo so, ho sbagliato ma lo feci per non accentuare ulteriormente le tensioni