Palladino a La Gazzetta: “Non sono mai stato legato a soldi e contratti e il tempo lo ha dimostrato. Fiorentina? Non c’erano le condizioni per andare avanti"

Raffaele Palladino si è raccontato in una lunga intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport. Fra le altre cose ha parlato del suo addio alla Fiorentina: "Io intendo il calcio come un puzzle, tutti i pezzi si devono incastrare per funzionare. Sono orgoglioso del lavoro fatto a Firenze, ma non c’erano più le condizioni per andare avanti insieme. Idee e visioni troppo differenti".
Il 7 maggio, esattamente alla vigilia della semifinale di ritorno col Betis Siviglia di Conference League, la società aveva attivato la clausola per il prolungamento di contratto: "Me lo ricordo bene quel giorno - ha proseguito l'ex mister del club del presidente Commisso -. Sul momento mi aveva fatto piacere, ma ragionando poi a mente fredda, sentivo che restare non era più possibile. E questa sensazione me la portavo dentro da un po’".
Il mister ha poi fugato ogni dubbio per quanto riguarda eventuali club che lo avrebbero cercato: "Non sono mai stato nella mia carriera legato a soldi e contratti. Non avevo nulla quando ho deciso di lasciare la Fiorentina e il tempo lo ha dimostrato. Anzi, per una settimana non ho nemmeno risposto ai messaggi".
Monza e Fiorentina le due esperienze principali avute da allenatore che mette sulla bilancia e la scelta fra i 52 punti dei biancorossi o i 65 punti ottenuti in riva all'Arno: "Resto legato al mio primo anno a Monza - ha esordito il mister - ma dico i 65 a Firenze. Non avevo mai allenato in Europa e in mezzo c’è stata una rivoluzione, con 19 calciatori cambiati in due sessioni di mercato".
Fondamentale nella sua crescita di allenatore la presenza di Adriano Galliani che lo promosse in prima squadra dalla Primavera proprio ai tempi del Monza dando il via alla sua carriera di tecnico: "Devo molto a lui e a Berlusconi. Mi hanno permesso di allenare in Serie A. La fortuna di un tecnico è a vere un grande direttore alle spalle e viceversa. Io con Galliani mi trovavo su tutto: dal lavoro quotidiano al mercato. Altrove non funzionava così...
Chiosa finale su un giocatore del campionato attuale che lo ha colpito maggiormente: "Giovane del Verona. Lo volevo alla Fiorentina a gennaio, ma il club ha fatto altre scelte".
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