Ola Aina: "Sono cresciuto molto, perché non restare?"
“Why not?”. Già, perché non rimanere al Toro anche a fine stagione? Lo dice chiaramente Ola Aina, intervistato oggi dal quotidiano britannico 'The Independent' ricostruendo questa sua prima stagione in Serie A. Partendo dall'inizio, da quella telefonata che ha indirizzato il suo presente verso l'Italia: “Per me è stato un vero shock. Ero molto esitante, avrebbe significato spostarsi in un Paese diverso, non ero sicuro anche se era l'opportunità per giocare in un massimo campionato e fare esperienza. Ne ho parlato con la mia famiglia e il mio agente e tutti mi hanno dato la stessa risposta: sarà un sacrificio. Ma qualche volta devi anche fare cose che non vorresti per poter crescere. Per me è stato come un atto di fede e l'ho fatto. Fortunatamente è andata anche meglio di come mi aspettassi”. Contrariamente ad altri suoi connazionali, il laterale del Toro ha cercato anche di viverla come esperienza fuori dal campo: con Walter Mazzarri vuole parlare italiano e per questo studia la lingua ogni giorno, legge i giornali italiani, ascolta i nostri programmi. E il calcio italiano come lo giudica? “Mi ci sono voluti due o tre mesi per adattarmi, qui è tutto molto tattico. Tutti pensano che la Serie A sia noiosa, fatta solo di tanti passaggi. Ma non è solo questo, ci sono aspetti che non immaginavo ed è una bella esperienza. Mazzarri? Grande allenatore e grande persona, ma sta aiutando a crescere”. Quindi torniamo alla partenza, perché non restare almeno un altro campionato? “Qui c'è un grandissimo pubblico, il, club ha una storia significativa alle spalle. Qui sono molto felice. È un bel posto in cui stare”.