Nesti Channel - Toro, il mercato delle perplessità

04.02.2009 10:49 di  Raffaella Bon   vedi letture
Fonte: di Gaetano Mocciaro per NESTICHANNEL

Il mercato di riparazione, appena chiuso, ha portato in casa granata tre volti nuovi. Due (Rivalta e Dellafiore) li abbiamo già visti all'opera. Il terzo è Andrea Gasbarroni, arrivato a sorpresa dal Genoa. Urbano Cairo si è detto soddisfatto dell'operato in sede di mercato. Non la pensa così la stragrande maggioranza dei tifosi.

La soddisfazione del presidente nasce dall'impossibilità, per il ds Rino Foschi, di fare di più in tempi così ristretti. Giusto. Ciò pone una domanda: perché scegliere un nuovo direttore sportivo il 19 gennaio?

Detto questo, anche stavolta il mercato granata ha vissuto per lo più di promesse non mantenute: da qui lo scontento generale dei tifosi. Ancora una volta i nomi altisonanti sono rimasti in altri lidi: si parlava di Panucci in difesa, Mozart a centrocampo, Lucarelli e/o Obinna in attacco. Niente di tutto ciò.

Analizzando reparto per reparto, lasciando da parte i portieri dove, con Sereni e Calderoni, si è a posto, vediamo che la difesa è il reparto dove si è operato maggiormente. Se su Dellafiore c'è già il conforto di una discreta scorsa stagione, lascia qualche perplessità l'arrivo di Rivalta.

Niente da obiettare sull'ex Atalanta, onesto terzino che ha dovuto lasciare la sua Bergamo, chiuso da Garics. A guardare bene, però, il Toro è già piuttosto coperto su questa corsia con Colombo e il jolly Diana. Panucci, si diceva, sarebbe stato il sogno e tale è rimasto. Almeno non è arrivato Loria, che se è quello che stiamo "ammirando" a Roma, è meglio evitare il rischio di prenderlo.

In mezzo al campo si sognavano Mozart, Volpi, Dacourt, Tissone, Milanetto. Non è arrivato nessuno. Fra tutti sicuramente l'ex Reggina, ora allo Spartak Mosca, sarebbe stato il colpo migliore. Lui, il volo dalla capitale russa a Milano, l'aveva pure preso. Poi, a sorpresa, il nulla di fatto. Ci si appiglia al fatto che la preparazione del brasiliano è a corto, oltre a problemi con lo Spartak per la risoluzione del contratto. Dall'altra parte c'è un giocatore a dir poco deluso e il suo procuratore inferocito, puntando il dito proprio contro la dirigenza granata, rea di aver sedotto e abbandonato Mozart. Di certo il Toro non ci ha fatto, a livello d'immagine, una bella figura. Non resta che sperare in un Dzemaili sempre ad alti livelli, considerati i 38 anni di Corini.

Si cercava un esterno sinistro per far rendere al meglio il 4-4-2, tanto caro a Novellino. E' arrivato Gasbarroni e sono subito punti interrogativi. In primis, la tenuta atletica del giocatore, ancora non a posto fisicamente e recuperabile non prima di un paio di settimane. La seconda è il suo background juventino, che fa storcere il naso ai tifosi.

La sua collocazione sulla sinistra significherebbe ufficializzare Rosina come attaccante, quando dell'attaccante il numero 10 non ha certamente il senso del gol. Si parlava di Cristiano Lucarelli, il che sarebbe stato poco sensato, sia per la quantità di bisonti in avanti (Bianchi, Stellone, Ventola), sia per l'evidente parabola discendente del centravanti parmense. Si parlava di Obinna. Lui sì, con la sua velocità e freschezza, sarebbe stata ottima pedina, capace di integrarsi a una prima punta, più fisica e abile nel gioco aereo, come Rolando Bianchi. Il nigeriano, però, ha preferito la panchina dell'Inter.

Sicuramente discutibile la scelta di cedere Amoruso al Siena. L'attaccante cerignolano è stato, di fatto, marchiato come sconfitta di Cairo, che per averlo in estate ha sborsato 3 milioni di euro. Non pochi considerati i 34 anni del giocatore. Amoruso, partito benino, è via via calato. Darlo via dopo sei mesi, senza nessuna contropartita, è già discutibile di suo. Figurarsi darlo in prestito a una diretta concorrente per la salvezza.

Insomma, si aspettavano acquisti per svoltare ma, visto come è finita, a trascinare alla svolta serviranno i confermati. Sulla carta la squadra non è certo inferiore alle altre contendenti alla salvezza. Certo, serve cambiare totalmente spirito e domenica si presenta subito l'occasione: Torino-Chievo.