Nesti Channel - Torino, arbitri o alibi?
Aveva promesso di non parlare di arbitri, Urbano Cairo. Frustrato da una situazione che sembra sempre più complicata, con l'onta della serie B sempre più vicina, il presidente non ce l'ha fatta più.
Non si è limitato al solito sfogo a microfoni aperti, ma facendo mettere per iscritto la lista dei torti subiti sul sito ufficiale. Sette punti in più, è quanto il presidente sente come scippati a causa di questi errori.
Certamente il Toro non è tra i più fortunati. Legittime le proteste per il gol di Italiano, nonostante il fuorigioco di Pellissier che il guardalinee D'Agostini ha considerato passivo. A differenza di quanto successe qualche mese fa, quando lo stesso assistente arbitrale fece annullare un gol nato in circostanze identiche: Torino-Cagliari, gol annullato a Rubin sullo 0-0 per fuorigioco di Bianchi che copriva la visuale del portiere. Era l'inizio della stagione e una vittoria contro i sardi avrebbe incanalato la stagione granata probabilmente su altri binari. Alla fine, invece, fu la partita della svolta per il Cagliari, che con l'ex Acquafresca trovò la prima di una lunga serie di vittorie, che le hanno permesso di insediarsi a ridosso della Uefa.
Capiamo l'amarezza e lo sfogo del presidente, che si aggiunge a una già lunga lista di allenatori, dirigenti e proprietari di serie A. Esagera, però, a dire che il Toro "non sta simpatico" e per questo penalizzato.
Pur evidenti, questi errori rischiano seriamente di diventare un alibi sul quale nascondersi, così come l'anno scorso quando a farla da padrona furono gli infortuni e i troppi pali colpiti. Il vero problema, alla fine, è sempre lo stesso: rosa presentata in pompa magna, che delude prontamente le attese. Carenza assoluta di personalità, che nei momenti che contano serve eccome.
Guardate la partita col Chievo: maluccio per lunghi tratti, prima del gol di Ventola. Rete che anziché galvanizzare i granata ha visto la squadra farsi schiacciare dai gialloblù, che prima di trovare il jolly con Italiano hanno sprecato con Makinwa due volte e Luciano. Quasi come ci fosse una paura di vincere.
Prima del derby si andrà a Roma contro la Lazio, poi Udinese in casa e Cagliari in trasferta. Tre sfide difficili, ma non impossibili, contro tre squadre dichiaratamente votate all'attacco. Squadre contro cui una tattica difensivista rischierebbe di essere suicida. Quindi serve tutt'altro spirito e coraggio. Almeno quello, aspettando che arrivino anche gioco e gol.