Nassi: "Con le proteste pubbliche gli arbitri si uniscono e prima o poi ti fanno pagare le tue accuse"
Durante questa settimana tiene banco la vicenda legata agli arbitraggi, dopo diversi episodi dubbi che stanno facendo molto discutere nell'ambiente calcistico legato al massimo campionato nazionale. La redazione di Firenzeviola.it ha contattato l'ex dirigente della Fiorentina Claudio Nassi per ascoltare il suo parere sulla vicenda.
Relativamente a come dovrebbero comportarsi le società che ritengono di aver subito un torto arbitrale, ecco il suo pensiero:
"Sicuramente stando in silenzio sia in campo che davanti ai media. Meno se ne parla in pubblico meglio è, perchè con le proteste pubbliche gli arbitri si uniscono e prima o poi ti fanno pagare le tue accuse, un po' come sta succedendo anche per l'Inter. E' fondamentale invece il lavoro dietro le quinte: una telefonata, un incontro o anche un discorso nelle sede opportune. Non devono essere i giocatori e l'allenatore a provare a farsi giustizia, ma la società che nelle sedi opportuni alzi la voce per avere ciò che gli spetta, cioè uguaglianza nelle decisioni arbitrali".
"Penso che sia vergognoso che nel 2014 non ci sia tecnologia in campo o una regola uniformata per il fuorigioco ad esempio, però allo stesso tempo so che le grandi federazioni e i grandi club nazionali non hanno nessuna intenzione di perdere il proprio controllo sugli eventi".