Moggi sul Coronavirus e la crisi economica nel calcio: "Alla fine alcune società potrebbero scomparire"
Luciano Moggi ha parlato dell'emergenza Coronavirus e di come inciderà nel mondo del calcio a TuttoSalernitana.
In primis Moggi ha sottolineato l'importanza di non assegnare lo scudetto e di ripartire prima del solito, con una A a ventidue squadre.
"Non ha avuto senso giocare quelle gare a porte chiuse, forse bisognava fermarsi prima. Si potrebbe fare una previsione sui campionati se sapessimo con certezza quando si potrà tornare alla normalità, viceversa ogni ipotesi non sta in piedi. Secondo me non ci sono i tempi e i presupposti per concludere le stagioni".
Su cosa fare riguardo ai vari campionati, prendendo ad esempio quello di A e B, per Moggi bisognerà non assegnare lo scudetto, cominciare prima ed eliminare le amichevoli inutili per quanto riguarda l'Italia.
"La soluzione è semplice: in A non bisogna assegnare il titolo considerando qualificate alla Champions le prime 4, stesso discorso per l'Europa League. Retrocedono le ultime due e salgono le prime due dalla B senza disputare i playoff. Mi sembrerebbe anche giusto per Benevento e Crotone. Non vedo altre alternative, sinceramente. Si passerà ad una A a 22 e l'anno prossimo, pur con l'incombenza degli Europei, si farà di necessità virtù annullando amichevoli inutili e cominciando prima come accade in tanti paesi europei".
Anche Moggi sottolinea l'importanza di restare a casa e seguire i dettami chiesti dal Governo: "Siamo chiamati a restare a casa e lo faremo, l'auspicio è che ognuno poi possa riprendere a svolgere il proprio lavoro. Anche l'economia avrà una crisi senza precedenti, il calcio in particolare. Questo sport è la quarta azienda italiana, attorno ad esso ruotano tantissimi soldi e ci saranno società anche di un certo livello che rischiano di scomparire".