Marcolini: "Momenti difficili per Toro e Juve? Ci stanno"

06.01.2010 13:30 di  Raffaella Bon   vedi letture
Fonte: TMW
Marcolini: "Momenti difficili per  Toro e Juve? Ci stanno"
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© foto di Giacomo Morini

Oggi è il giorno di Inter-Chievo, nell'insolito orario delle 12:30, e con Michele Marcolini, centrocampista dei clivensi, parliamo di questo e di tanto altro.

Che partita ti aspetti con l'Inter visto anche l'insolito orario?
"Sarà difficilissima, dovremo dare molto più del 100% per tornare a casa con qualcosa. Abbiamo di fronte la squadra più forte del campionato e sappiamo l'importanza di questa partita. Per quanto riguarda l'orario è una cosa nuova, dovremo fare colazione con la pasta, ma non succede niente".

Quindi non condividi le parole di Pellissier che parla di problemi per l'orario?
"E' normale che giocare quasi di mattina, a livello fisico, non è come giocare al pomeriggio, ma bisogna farlo. Cerco di non crearmi questi problemi".

Pensi sia giusto, anche per i tifosi, un'idea così?
"Non lo so, ormai la televisione è diventata un fattore trainante dal punto di vista economico e bisognerà fare qualche sacrificio".

Cosa pensi dell'ultima idea di fare la partita dell'Epifania il prossimo anno in Dubai?
"E' un po' come il discorso delle 12:30. Fosse per me non cambierei nulla, ma in ballo ci sono tanti interessi e a decidere sono le alte sfere. Noi, come oggi, dobbiamo adeguarci".

Come vi siete ritrovati dopo la sosta di Natale?
"Ci siamo ritrovati con un mini ritiro dopo le vacanze e speriamo di essere brillanti contro l'Inter".

Il 2009 è stato un anno positivo per il Chievo.
"Sì, per come siamo partiti l'anno scorso. Eravamo spacciati a fine 2008 e nel 2009 abbiamo fatto una grande rimonta, con un inizio di campionato ora molto buono".

Soffrite di vertigini per la classifica?
"No, sappiamo che basta sbagliare un paio di partite per tornare invischiati. Non ci consideriamo assolutamente fuori dalla lotta salvezza, ma sappiamo che dovremo fare il massimo per restarvi lontano".

Parliamo di te, come ti sei avvicinato al calcio?
"E' stata la mia grande passione, il mio sogno e ho avuto la fortuna di riuscire a farlo diventare il mio lavoro. Fin da piccolo ho iniziato calciando qualsiasi cosa rotolasse, poi sono entrato nelle squadrette dove abitavo".

Quali allenatori ti hanno dato di più e quali meno?
"Che mi hanno dato tanto mi piace ricordarne due: Fantinuoli nel settore giovanile del Torino, che dopo la prima stagione giocata così e così ha voluto fortemente che rimanessi, e Fascetti, con cui ho giocato in A e con cui sono maturato. Ho vissuto con lui le prime esperienze importanti e mi ha dato molto".

La tua squadra del cuore?
"Non ce l'ho più da quando avevo 14-15 anni. Da piccolo ero juventino sfegatato e il destino poi ha voluto che andassi a giocare nel Torino. Da qui si è creato un piccolo conflitto di interessi. Le cose a quel punto sono cambiate, rimanere tifoso juventino era difficile perché con la maglia granata quella è la principale avversaria".

Come ti spieghi la crisi di Juventus e Torino?
"Sono periodi. Probabilmente il Torino non è riuscito a calarsi nella realtà della B. Credo siano l'organico più forte, ma non sempre è facile capire la categoria. Sembrano tutte partite sulla carta abbordabili, ma così non è ora se ne stanno accorgendo. L'aria di tensione, poi, non aiuta e tanti giocatori non riescono a giocare con la testa sgombra. Per quanto riguarda la Juventus ci sta. Ci sono momenti dove non sei brillantissimo e una squadra che deve sempre vincere non se lo può permettere".

Il momento più felice e quello meno?
"Il più felice tutte le promozioni e le partite che le hanno segnate. Quando l'arbitro fischiava era molto bello e quegli attimi sono indelebili. Il più brutto forse le retrocessioni, che sono altrettanto negative".

Le tue manie?
"Non ne ho in particolare".

Un tuo pregio e un tuo difetto?
"Sono onesto e permaloso".

Una canzone?
"Non ne ho una in particolare, mi piace tanto la musica e forse sarei un misto di generi. Probabilmente la devono ancora fare".

Un libro?
"La strada di Mc Cormack".

Un film?
"Mi è sempre piaciuto 'Le ali della libertà'".

Un cartone animato?
"Gigi la Trottola".

Quale cartone non vorresti essere?
"Un papà come Homer Simpson".

Il tuo motto?
"Impegnarsi sempre".

Cosa vorresti dal 2010?
"Può sembrare una frase scontata, ma vorrei serenità per la mia famiglia e i miei conoscenti".

Cosa vorresti regalare ai tuoi tifosi?
"Assolutamente la salvezza, magari più tranquilla possibile".