Lerda ammette: "Vorrei qualche giocatore in più"
Manca un mese all’inizio della B. "Il Toro ci arriverà al top della forma: vogliamo partire forte", assicura Franco Lerda. Piace già, in effetti, la sua squadra. Giovani interessanti come Lazarevic e Cofie, un Belingheri rilanciato nel 4-2-3-1, il solito Bianchi e soprattutto il gusto per la ricerca del gioco e del fraseggio. Tutto bene, allora? No. A confessarlo è proprio Lerda: "Vorrei qualche giocatore in più". Ha ragione. Perché i 29 in ritiro a Norcia esistono solo sulla carta. Fra indesiderati, sicuri partenti, acciaccati vecchi (Gasbarroni, Saumel, Suciu) e nuovi (Gorobsov e Ogbonna, roba di ieri), l’organico mostra la corda. E la costruzione del Toro resta monca, considerato che fra le pedine mancanti ci sono proprio i due mediani di esperienza chiamati a dare equilibrio e geometrie.
"Uno arriverà entro la settimana - dice Lerda -. O almeno Petrachi farà il possibile". Lavora sodo, il ds. Ma è il mercato più fermo e squattrinato di sempre. E il Toro, che si muove con budget poco più di zero e ha un sacco di esuberi da collocare, fatica a trovare soddisfazione. Specie sulle ormai famose «prime scelte». Gabionetta viene via da Crotone solo per soldi ed è in Brasile fino a fine mese. A Parma, Marino vuole ancora tenere sotto osservazione Filipe e Lunardini. Genevier non vede l’ora di tornare granata ma il Siena non ha alcuna fretta di rinforzare una rivale. Affari fattibili, ma non prima di agosto.