La Stampa - Filadelfia, si tratta sulle ipoteche
Domani mattina, al più tardi fra due giorni, il Filadelfia potrebbe trovarsi slegato dai lacci delle ipoteche che ne hanno frenato ultimamente e ulteriormente il cammino verso la ricostruzione, raggelando le velleità degli imprenditori interessati. L’assessore al Patrimonio e all’Urbanistica Mario Viano ha ricevuto infatti la perizia relativa al valore dell’intera area su cui sorgeva il campo del Grande Torino e su una parte della quale pendevano le gravose ipoteche, 36 milioni di euro complessivi, ancora relative all’epoca di patron Cimminelli.
Il perito nominato dal tribunale ha valutato l’intera area che sorge fra via Filadelfia, Tunisi e Giordano Bruno pari a 1,8 milioni di euro, mentre l’area gravata dalle ipoteche vale poco meno di 1 milione di euro. Una cifra che deve essere «purgata» dallo stesso Comune insieme al curatore fallimentare della ex società granata e che darebbe, una volta pagata, il via libera al lavoro di ricerca di costruttori da parte della Fondazione. La Fondazione è lo strumento giuridico (ed etico) creato da Comune e associazione dei tifosi negli ultimi 3 anni per garantire trasparenza e rispetto della memoria non solamente calcistica nella ricostruzione dello stadio e delle opere annesse (2 campi da gioco, tribune per 2 mila spettatori, spogliatoi, foresteria, Museo del Grande Torino, attualmente a villa Claretta a Grugliasco).
Silvia Garbarino