La Repubblica ed. Torino: “Multinazionale Toro solo tre italiani in rosa: nessuno ne ha così pochi”

Due anni fa, il 4 maggio 2025, il patron del Torino Cairo diceva di voler una rosa meno multietnica: “Il mondo è diventato multietnico ma costruire un Toro con più italiani è molto importante: dunque cresciamo nella italianità” poi le cessioni dei tre azzurri, Buongiorno, Bellanova e Ricci, hanno cambiato i piani della società. E 850 giorni dopo il Torino si scopre percentualmente la squadra più straniera di una serie A con soli tre calciatori italiani: il secondo portiere Paleari, il difensore Biraghi e il centrocampista Casadei. I tre pesano per il 10 per cento della rosa al completo; numeri che dimostrano perché la nuova Italia di Rino Gattuso non abbia alcun rappresentante granata.
Con le cessioni dei tre azzurri sono state straordinariamente rimpinguate le casse societarie con ben 83 milioni (35 milioni arrivati per Buongiorno, i23 per Bellanova, e 25 per Ricci ) dei quali soltanto una parte reinvestiti. Il contraltare, ovviamente, è stato regalare ai tifosi una squadra che non si era soltanto indebolita in campo ma che aveva anche smarrito la propria identità. Nulla di nuovo, per carità, da parte di chi in vent’anni di gestione è riuscito a ruotare 327 giocatori, alla media di sedici volti nuovi a stagione. Scontato però che, in generale, queste non siano le condizioni ideali per permettere ad un allenatore, chiunque esso sia, di lavorare e di costruire; a meno che l’obiettivo della società non consista nel tirare a campare un anno dopo l’altro senza ambizioni particolari, e senza voler davvero costruire nulla di continuativo, di concreto. E l’edizione di Torino del quotidiano La Repubblica titola: “Multinazionale Toro solo tre italiani in rosa nessuno ne ha così pochi”.
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