Juventus, Allegri: “Il Torino ha ancora tre partite e sulla carta le dovrebbe vincere tutte e tre per sperare di arrivare in Europa League”

04.05.2019 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Massimiliano Allegri
TUTTOmercatoWEB.com
Massimiliano Allegri
© foto di www.imagephotoagency.it

L’allenatore della Juventus, Massimiliano Allegri, in conferenza stampa ha commentato il pareggio con il Torino. Ecco tutto ciò che ha detto:

Che sia Juve A o Juve B comunque c'è sempre Cristiano Ronaldo. Contento?

“Abbiamo tirato tante volte in porta, la squadra si è divertita e poi abbiamo preso un gol da polli, però, uscire sconfitti sarebbe stato ingiusto seppur contro un buon Torino. Si è fatto bene, ma è normale che un po’ di motivazioni … perché fortunatamente abbiamo già vinto il campionato, ma comunque abbiamo fatto buone partite sia con il Milan sia con il Torino e poi ne avremo un’altra bella a Roma e infine chiuderemo con la festa scudetto in casa con l’Atalanta”.

Come stanno gli infortunati?

“Dovrebbe rientrare questa settimana Emre Can, che non ha niente di particolare. Dybala, quando riprenderemo, sarà con la squadra come Bentancur. Alex Sandro vediamo”.

Nel suo contratto c’è una clausola che con il 50% degli obiettivi raggiunti c’è il rinnovo automatico?

"E’ falso. E’ più falso dei soldi del Monopoli”.

Sarebbe bastato il 25%?

“Anzi ci voleva il 75”.

Come vede il Torino nella corsa all’Europa League?

“Il Torino ha ancora tre partite e sulla carta le dovrebbe vincere tutte e tre per sperare di arrivare in Europa League. Poi dipende perché domenica c’è uno scontro diretto, Lazio-Atalanta, e quindi c’è ancora molta bagarre e si deciderà all’ultima partita. Comunque il Torino è una squadra molto fisica e su diciotto trasferte ne ha persa una con la Roma, quindi, vuole dire che dei valori li ha, infatti, si fa fatica a fargli gol”.

Si aspettava di essere così al centro dell’attenzione quando è arrivato alla Juventus? Si è sempre sentito tutelato dalla società anche nei confronti dei tifosi quando è stato preso di mira? Può fare un bilancio dell’annata?

“Che mi aspettassi di essere così al centro dell’attenzione è normale, era normale.
Per quanto riguarda la società, mi ha sempre difeso e comunque l’allenatore si difende con i risultati, questa è la verità. Abbiamo passato dei momenti difficili come il secondo anno, quando dopo dieci partite avevamo solamente dodici punti e lì insieme con anche i giocatori e l’allenatore, perché per andare avanti ci vuole una società forte com’è la Juventus, si sono superate le difficoltà. Alla fine un allenatore viene valutato se porta a casa i risultati soprattutto se la squadra è stata costruita per vincere.
Sono soddisfatto dell’annata, ma c’è amarezza per l’essere usciti ai quarti di finale con l’Ajax, ma c’era amarezza anche due anni fa o quando siamo usciti con il Bayern Monaco. Quando si esce dalle competizioni c’è sempre amarezza. Credo che sia stata sbagliata la valutazione e l‘ho sempre detto, ma non per difendere il mio operato, perché sono arrivato alla Juventus il primo anno convinto che quella squadra arrivasse in fondo alla Champions. Era una convinzione certa e tutti gli anni è stato così. La Juventus gioca per gli obiettivi: campionato, Champions e Supercoppa se vinciamo il campionato e la Coppa Italia. Poi c’è un anno che si va fuori, ma diciamo che nei cinque anni la stagione che è stata un po’ più amara è questa per l’eliminazione dalla Champions perché siamo usciti peggio delle altre volte. Sono dispiaciuto, però, la vita è fatta di sfide quest’anno sta per finire e l’anno prossimo ci saranno altre opportunità e poi ancora altre. Fortunatamente da quando ho allenato il Milan possibilità di vincere la Champions ne ho sempre avute poiché la fase a gironi l’ho sempre passata. E questo è un risultato, poi dopo vincere la Champions è altra cosa ci sono quadre che aspettano tanti anni. Questa è stata un’annata importante nelle condizioni per come si era incanalata e abbiamo avuto tutti, dalla società a tutti quelli che lavorano con me, la bravura di capire l’importanza del campionato e di non metterlo a rischio. Ecco perché dicevo che si doveva schiacciare sull’acceleratore perché quando poi ci sono gli infortuni non se ne viene a capo”.

Ha pensato se c’è un modo di far rendere ancora di più Ronaldo nella prossima stagione?

“Il calcio è un gioco di conoscenza e Ronaldo è al primo anno alla Juventus e l’anno prossimo andrà sicuramente meglio”.