In ricordo di Ezio Bosso: "Torinista ci nasci, ma ai miei concerti ho visto solo juventini..."
"La musica sussurra e ci svela la vita", in ricordo delle ultime parole che ci ha lasciato il maestro Ezio Bosso, mancato oggi all'età di 48 anni, dopo una lunga malattia, che non ha mai minato il suo ottimismo e la gioia di vivere. Solo due giorni fa aveva rilasciato la sua ultima intervista a Rainews, lucidissimo e ottimista, dove si era mostrato triste nel ricordare il distanziamento sociale, obbligato dalla recente pandemia. "Siamo fatti per stare insieme, uniti", aveva ricordato Bosso, che sognava di tornare a prendere un po' di sole, ma non ci è riuscito.
Della sua passione granata ne parlava sempre, anche perchè era stato per un breve periodo anche a fianco del gruppo Ska degli Statuto, insieme a Oscar Gianmarinaro, noto ultras granata. Recentemente del suo granatismo aveva detto, a Propaganda Live : "La mia famiglia è granata e quindi non posso che tenere al Toro. Torinista ci nasci, è un qualcosa di genetico".
Ed è con questa frase che l'ha voluto ricordare il presidente Urbano Cairo.
Tuttavia una volta era stato anche leggermente polemico, quando disse: ""In platea non ho mai visto un giocatore del Torino ma solo juventini". Infatti tra i suoi fan più scatenati c'era un certo David Trezeguet.
Bosso aveva acquisito grande popolarità dopo essere stato ospite a Sanremo 2016, non solo come compositore, direttore d'orchestra e musicista, ma anche come uomo di cultura e di alto pensiero filosofico, soprattutto amava la vita, quella vita che non era stata tanto gentile con lui, con quella malattia neurovegetativa che l'aveva minato da quasi dieci anni. "Aveva molto da insegnarci, di lui a Sanremo ricordo una forza travolgente", ha detto Carlo Conti, conduttore di quella edizione del Festival.
Se ne va un altro grande con il Toro nel cuore, giovane e bello, come sono tutti gli eroi che diventano immortali, già leggenda in vita.