Il Toro si candida, il Novara rimpiange ed aspetta

17.05.2011 19:58 di  Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: Roberto Codebò per www.zipnews.it
Il Toro si candida, il Novara rimpiange ed aspetta
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© foto di Federico De Luca

In un weekend all’insegna della febbre elettorale da primo cittadino tanto in quel di Torino quanto in quel di Novara, era inevitabile che le diatribe calcistiche si stemperassero un po’, prima di riprendersi la ribalta e non lasciarla più fino alla fine della stagione. Da tale turno un po’ oscurato da exit poll e dati sull’affluenza alle urne, esce una classifica che – omettendo ormai Siena e Atalanta, già promosse direttamente in serie A – sembrerebbe dirla lunga sul calendario dei playoff: Novara 67; Varese 65; Reggina 60, Torino 57.

Raramente, nella storia della serie B, la zona playoff si è presentata così sgranata a ridosso dell’epilogo del campionato: il tutto ad offrire un colpo d’occhio che farebbe pensare a giochi quasi fatti, si non ci fosse l’immancabile trucchetto.

Già. Perché, se si guarda al di là della linea ideale che divide la zona playoff dal resto della classifica, si scorgono il Padova e il Livorno a 56 e l’Empoli a 55. Tutta gente, insomma, che soffia robustamente sul collo del granata, per nulla convinta a cedere quel gradino più basso dei playoff stessi che avrà pure mille svantaggi (come il ritorno sempre in trasferta), ma – come si suol dire – fa sempre piacere… Del resto, Empoli e Padova sono proprio le ultime due avversarie dei granata nella regular season, tanto per evitare quegli incontri di fine campionato che sembrano un po’ delle amichevoli…

In altre parole, il Toro si gioca tutto negli ultimi centottanta minuti, nella speranza di riuscire a farlo con la stessa cinica baldanza con la quale, sabato scorso, ha praticamente spedito la Triestina in Lega Pro. Come del resto il Novara faceva nel frattempo con il Frosinone, con la differenza che la squadra di Tesser ha dovuto subire e rimontare l’iniziale vantaggio degli ospiti: probabile canto del cigno dei ciociari in serie B, dopo cinque sorprendenti anni consecutivi nella serie cadetta.

Del resto, non è certo questa l’unica differenza tra Torino e Novara nell’ultimo turno. Se il Toro, figlio com’è di quella sua storia passionale ed arzigogolata, è abituato a complicarsi la vita in tutti i modi, la squadra di Tesser avrà avuto il suo bel pensare a questo strano campionato: al bel Novara capolista d’autunno; a quella flessione d’inverno che ha lasciato scappare Atalanta e Siena verso una promozione senza ballottaggio (pardon: senza playoff. Il peso del weekend elettorale si fa sentire); a questa splendida ed insperata ripresa tardoprimaverile, con due belle vittorie in due partite che hanno rintuzzato le insidie del Varese e consolidato quella così comoda terza poltrona. Se andiamo avanti così, Toro e Novara rischiano di parlare dei rispettivi rimpianti intorno allo stesso tavolo; pardon, intorno allo stesso campo di gioco, trovandosi avversarie nella semifinale dei playoff. Detto tra piemontesi, difficile a questo punto immaginare qualcosa di più bello.