Il Toro e quella lezione dell’Atalanta

Nel calcio non basta investire per avere successo però in Italia da anni c’è una favola che parte da Bergamo è arriva alla Champions League vincendo l’Europa League: dal 2012 l'Atalanta ha investito 900 milioni e il salto di qualità non è un caso. Una società che già prima del passaggio delle quote di maggioranza della famiglia Percassi a un fondo americano ha avuto le idee chiare, la forza di investire e di guadagnarci sopra. Facendo anche i risultati. L’Atalanta ha sempre rappresentato lo specchio dei sogni granata.
Domani sarà la 33ª volta che Torino e Atalanta si affrontano e il bilancio (ancora) positivo dei granata con Cairo - 13 vittorie e 11 sconfitte - è l’ultimo vantaggio che resta a una società che pochi anni fa era allo stesso punto del club bergamasco. Dopo che il Torino è tornato stabilmente in serie A nel 2012 nei primi anni la squadra granata ha terminato spesso in campionato davanti all’Atalanta, ma poi le parti s’invertono dalla stagione 2016-17 quando il Toro in sede di calciomercato spende quasi il doppio, ma chiude 9° in classifica mentre l’Atalanta centra un inatteso 4° posto. E da quel momento la Dea entra in un’altra dimensione. L’Atalanta ha guadagnato 160 milioni dal 2012 ad oggi tra spese - vicine ai 900 milioni - e incasso. Il Toro, che ha investito la metà, non arriva a 20 milioni. A scriverlo è La Stampa.
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