Il Sassuolo butta via una grande occasione
Fonte: Sportitalia.com
Tre passi avanti e due indietro: il Sassuolo non ne vuole proprio sapere di prendere di petto la situazione nella grande ammucchiata per il secondo posto. Il pareggio ottenuto in casa del Padova in assoluto non è un punto disprezzabile, ma lo diventa pensando alla condotta di gara della banda Pioli, che con il gol preso da Di Nardo al 91' ha rispolverato problemi di tenuta che sembravano ormai accantonati. Sabatini sceglie Vantaggiato come partner d'attacco di Di Nardo, Pioli è costretto a rinunciare al portiere titolare Bressan, rimpiazzato da un Pomini subito sollecitato in apertura da Di Nardo.
Il primo caldo annebbia le idee da entrambe le parti, con il risultato che la gara inizia a prendere realmente quota dopo la mezz'ora. Il Sassuolo infatti pone le basi per andare all'intervallo con il sorriso, prima con il colpo di testa di Minelli alto e quindi con la punizione di Martinetti che rende friabili le mani di Agliardi. Il portiere del Padova peraltro si riscatta poco dopo, levando da sotto la traversa la punizione di Bianco, salvo poi arrendersi al quarto tentativo.
Minuto 40, da calcio d'angolo Noselli riesce a bruciare Darmian e praticamente senza staccare, anzi addirittura abbassandosi, riesce a inzuccare di testa la palla del vantaggio emiliano. 14° gol stagionale, 30° in 72 presenze con la maglia neroverde per l'attaccante friulano, mai così prolifico in carriera come in Emilia. Il Padova non perviene, e Sabatini levando Patrascu per Cuffa prima dell'intervallo lancia un segnale a tutta la squadra.
Segnale che non viene recepito proprio subito, perché anche in avvio di ripresa, salvo una fiammata di Vantaggiato su punizione, è il Sassuolo a gestire la partita. Un controllo della situazione che però non si traduce in nulla di concreto, nonostante l'azione del 64', con la relativa conclusione alta di Riccio, sollevi inquietanti somiglianze tra la difesa patavina e il famoso esercito di terracotta. Il pubblico dell'Euganeo rumoreggia, anche se non possiamo riferirvi nel dettaglio il contenuto dei messaggi, i nervi travolgono anche la panchina veneta, con la bizzarra espulsione del secondo portiere Cano.
La sostanza però è chiara: Sabatini prova allora a dare altre due scosse a una squadra in evidente bambola, inserendo Bonaventura prima e Soncin poi. Il bello è che le due mosse, combinate al calo del Sassuolo, funzionano eccome. Di Nardo prima opta per la grazia a porta vuota da pochi passi, poi è Pomini a chiudere la porta prima a Vantaggiato e alla sua punizione, quindi in due tempi e tanti brividi sul colpo di testa di Cuffa.
Per il gol basta attendere oltre il 90', quando il tiro senza pretese di Bonaventura mette Di Nardo a tu per tu per Pomini. Posizione regolare per il Totò padovano, che fredda il portiere neroverde per il suo decimo gol stagionale. Un 1-1 che paradossalmente anche così scontenta tutti. Il Sassuolo per ovvi motivi, il Padova che nonostante questo sussulto di vita si ritrova ora terzultimo, con il biglietto per la LegaPro pericolosamente in mano.