Il retroscena del sorprendente licenziamento di Espirito Santo, vecchia conoscenza del Torino, dal Nottingham Forest

Non servono troppe indagini alla Sherlock Holmes per scovare e tradurre la pista che ha condotto all'esonero di Nuno Espirito Santo dal Nottingham Forest. Due anni e mezzo di conduzione da allenatore, tra una permanenza in Premier League e la successiva qualificazione in Europa League, con tanto di settimo posto acquisito in uno dei campionati più competitivi e "brutali" del Vecchio Continente. Eppure non è bastato per tenersi stretta la panchina dei Tricky Trees.
Ma cosa è successo realmente?
È la domanda che assilla le menti di tutti, specialmente i tifosi Reds che si erano affezionati ad Espirito Santo, i tifosi del Torino lo ricorderanno perché nel 2019 era l'allenatore di quel Wolverhampton che eliminò i granata negli spareggi per accedere all'Europa League. Ma la ricostruzione è presto fatta: il legame tra il tecnico portoghese di 51 anni e il proprietario Marinakis era diventato piuttosto testo, qualcosa apparentemente di improvviso e che invece ha impiegato il suo tempo per bollire in pentola. Infatti sarebbero emerse delle frizioni a proposito delle operazioni di mercato adottate dal Nottingham Forest. E già in precedenza Nuno aveva criticato l’attività del club nella finestra estiva di trasferimenti, ammettendo di aver sprecato una buona opportunità. La prima diretta conseguenza ha portato all'elezione di Edu come responsabile globale del settore calcistico del Forest all'inizio dell'estate, assumendo così il pieno controllo dell’area reclutamento.
Parole pesanti
"Ho sempre avuto un ottimo rapporto con il proprietario, la scorsa stagione eravamo molto vicini e parlavamo quotidianamente. Quest’anno non è così. Il nostro rapporto è cambiato e non siamo più così vicini. Tutti all’interno del club dovrebbero essere uniti, ma questa non è la realtà". Insomma, l'ammissione di Espirito Santo ha aperto gli occhi a chiunque e ha fatto scattare un campanello d'allarme per il ribaltone atteso in panchina. Quest'estate intanto il Forest ha completato 13 acquisti per circa 233 milioni di euro, con giocatori dal calibro di Dan Ndoye, Omari Hutchinson e James McAtee dal Manchester City tra gli altri. Ora, per non sprecare quanto di buono fatto negli ultimi due anni e mezzo, il compito del numero uno Marinakis sarà quello di ingaggiare un allenatore capace di valorizzare la rosa a disposizione. Evitando figuracce in Europa League. Il nome caldo è quello di Postecoglou, ex Tottenham e vincitore dell'ultima Europa League con gli Spurs.
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