IL POLPACCIO ferma Rosina
Stava dando segnali di vitalità Rosina, quando il destino l'ha mandato al tappeto e De Biasi, con giusta prudenza, l'ha poi levato dal campo dopo neanche mezz'ora. E adesso? E adesso non ci sono certezze sul fatto che il Piccolo Principe possa essere impiegato, mercoledì sera a Verona contro il Chievo, anche se speranze esistono e resistono, eccome. Dirimente sarà l'esito dei test odierni: sul campo, se possibile. Ma non è nemmeno escluso che Rosina debba sottoporsi a esami diagnostici, stamane, se il fastidio al polpaccio sinistro si farà ancora sentire ambiguamente, dunque pericolosamente.
UNA PIROETTA, POI... Tutto è cominciato a metà del primo tempo, quando, dopo una discesa palla al piede, Rosina si è fermato e si fatto controllare dal medico e manipolare dal massaggiatore, davanti alla panchina granata. Stava manifestando segnali positivi, come detto: dalla sua anche una bella piroetta con dribbling al limite, conclusa con un tiro a girare sul palo più lontano, uscito non di molto. Ma poi: quella fitta al polpaccio, quella brutta sensazione. Dopo i massaggi, per qualche minuto il fantasista ha provato a resistere, ma i segnali continuavano a non essere positivi. «E allora ho deciso di toglierlo, per non rischiare che si stirasse o addirittura si strappasse », ha poi spiegato De Biasi. «Meglio preservarlo, insomma, sperando che possa recuperare per mercoledì. A quanto sembra, si dovrebbe trattare solo di un indurimento muscolare, per fortuna ». Da valutare, oggi, anche le condizioni di Corini, uscito dopo il primo tempo: «Ha preso una botta importante alla coscia e anche con lui ho voluto essere prudente, visto che tra poco dovremo di nuovo scendere in campo», ha spiegato ancora l'allenatore. Da controllare sarà poi pure Diana, che ha dovuto stringere i denti per giocare, ieri, dopo essere stato in bilico per tutta la settimana a causa di una brutta contusione (con versamento) al piede destro.
Marco Bonetto