Il piano del Toro per Zapata: Baroni lo vuole al top
Da un punto di vista clinico Zapata si è già messo l’infortunio alle spalle, ricostruzione del legamento crociato anteriore associato a sutura del menisco mediale e laterale del ginocchio sinistro, e ormai da giugno sta lavorando per ritrovare una forma fisica che possa consentirgli di ritrovare il ritmo partita e via via sempre più minuti. I venti minuti nel finale di gara con l’Atalanta dello scorso 21 settembre con tanto di errore nel calcio di rigore avevano dimostrato che Duvan non fosse ancora pronto per giocare spezzoni importanti.
Contro Napoli, Genoa e Bologna, Zapata ha fatto la sua apparizione in campo solo nei minuti finali. E poi dodici (più recupero) ne ha invece giocati col Pisa e altrettanti contro la Juventus sabato sera. Come ha spiegato mister Baroni sta nel minutaggio il nodo cruciale perché Zapata ha bisogno di giocare per tornare ai livelli precedenti all’infortunio. Ma al momento Simeone e Adams, con l’apporto anche di Ngonge, garantiscono prestazioni che hanno portato alla squadra punti e vittorie importanti.
Zapata quindi continuerà ad essere gestito alzano i giri del suo motore e permettendogli di rimanere progressivamente sempre più in campo. A frenare Zapata finora non è stata solo la forma fisica, ma anche la velocità differente dei compagni. Senza dimenticare la gerarchia di valori, come ha detto Baroni, che porta a scegliere sempre chi garantisce il meglio per la squadra. A scriverlo è Tuttosport.
Copyright © 2025 - Tutti i diritti riservati