Figc, Gravina: "Calcio giovanile? No rivoluzione ma evoluzione"
Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha parlato di calcio riguardante le nuove generazioni, alla conferenza stampa sulle politiche di valorizzazione dei giovani
"Farebbe piacere che altre componenti potessero avere la possibilità di presentare anche le loro statistiche affinché si possa oliare il tutto e se ci sono margini di miglioramento attraverso una progettualità produttiva del sistema. Sono dati significativi".
Gravina ha poi aggiunto: "Una riflessione che dobbiamo fare tutti è che sento parlare di rivoluzione, ma bisogna parlare di evoluzione. Non è pensabile che dall’11 luglio al 24 marzo tutto il lavoro osannato dalla Figc debba essere accantonato e ricominciare da capo. C’è un errore di valutazione. Stranamente mentre stavamo cercando di rimarginare a seguito, il 29 di marzo tutta la filiera azzurra dalla u16 alla u21 dimostra a livello internazionale risultati incredibili. Tutto questo non può azzerare l’attività che stiamo facendo. Starei attento nell’azzerare quanto fatto".
"Cominciamo a partire dalle scuole calcio ma anche nei luoghi della cultura. Migliore formazione dei formatori, facciamoli divertire i bambini. Non esasperiamoli, diamogli un po’ di tecnica. I bambini vogliono giocare a calcio, non deve essere legato all’immobilismo tattico. Ultimamente ho visto che è una pratica diffusa attaccarmi, non sono un folle. Capisco che il risultato sportivo non dipende solo dal giocare meno in piazza o dalla scarsa diffusione nelle scuole. Ci sono tanti altri problemi che dipendono dall’indirizzo politico che dobbiamo dare”, ha concluso il presidente federale.