Fifa: la regola del 6+5 non va contro le leggi dell'Unione Europea
La Fifa ha presentato oggi un parare giuridico al Parlamento Europeo, che difende l'introduzione della regola del 6+5, che "non va contro le leggi dell'Unione Europea sulla libera circolazione dei lavoratori". La regola prevede che ci siano un minimo di sei giocatori del paese di origine nelle squadre di calcio, in modo che possano far parte della selezione nazionale. Il giudizio positivo a favore della Fifa arriva dagli esperti giuridici dell'Istituto per gli Affari europei (INEA). Secondo il parere pubblicato oggi dall'Inea, che è stato commissionato dalla stessa Fifa, «non esiste nessuna contraddizione fra la regola del 'sei più cinquè e il diritto europeo. Il numero di giocatori non eleggibili per la selezione nazionale nei club di calcio può essere regolato e limitato, poichè il 6+5 non lede il diritto europeo». "Questo studio conferma che non infrangiamo la legislazione europea difendendo la regola 6+5". Questo mi rallegra. Con il 6+5 vogliamo spingere le squadre ad investire maggiormente sulla formazione dei giocatori giovani, in modo da garantire la protezione delle nazionali e mantenere la competitività delle varie competizioni», ha detto Joseph Blatter, presidente della Fifa in una nota. "Il 6+5 è un beneficio per il calcio", ha aggiunto il dirigente svizzero. Una proposta che è piaciuta ed è stata appoggiata anche dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO), e dai vertici degli altri sport di squadra che affrontano gli stessi problemi.