D'Ambrosio: "L'espulsione ci ha penalizzato tanto"
Il terzino pensa che per il fallo il compagno avrebbe meritato l’ammonizione, ma non il cartellino rosso. L’essere in dieci ha impedito per D’ambrosio alla squadra di continuare ad affrontare la Juventus a viso aperto.
C’è del rammarico per aver tenuto testa alla Juventus fino a quando siete stati in undici e poi è arrivata la sconfitta?
“Era già difficile in undici contro undici poi in dieci ….., però nel primo tempo ce la siamo giocata alla pari, dopo l’espulsione siamo andati in difficoltà e nel secondo tempo abbiamo mollato”.
Cosa pensate delle decisioni dell’arbitro?
“Non voglio fare polemica, il rigore mi hanno detto che c’era, però per quel che riguarda l’espulsione penso che Glik sia andato sulla palla, è stato un intervento duro, ma ha preso prima la palla e poi l’avversario. L’ammonizione ci stava tutta, forse anche un cartellino arancione, ma il rosso non penso”.
Senza fare polemiche però non è la prima partita che vi viene scippata in seguito a decisioni arbitrali, non siete seccati per questo?
“Lasciamo stare, non facciamo polemiche. Indubbiamente la partita va divisa in due parti prima dell’espulsione stavamo giocando alla grande, Meggiorini ha avuto un’occasione importante e il pallone è uscito di poco e abbiamo avuto anche qualche altra occasione, poi nel secondo tempo non c’è stata partita”.
Nei primi venti minuti avete giocato bene, poi avete arretrato un po’ il baricentro già prima che Glik fosse espulso. Iniziavate a sentire la pressione degli avversari?
“L’approccio è stato importante contro una squadra forte, poi loro dal venticinquesimo in avanti sono venuti fuori e infine l’espulsione ci ha penalizzato tanto”.
I vostri tifosi nonostante fossero meno di duemila alla fine vi hanno acclamato.
“Per noi non è stata una sorpresa, i nostri tifosi ci sono sempre stati vicini e devono continuare a farlo perché dobbiamo salvarci e loro possono darci una grande mano”.
La sostituzione di Banchi con Stevanovic ha lasciato la squadra senza una punta di ruolo è dipeso dalla partita oppure era una possibilità già contemplata prima?
“No, già con la Fiorentina Steva aveva ricoperto quel ruolo e il mister poi ha deciso di mettere un altro attaccante con caratteristiche differenti, è stata una scelta tecnica”.
Nella ripresa sembravate un po’ rassegnati. Solo un’impressione dall’esterno?
“No, rasseganti no. Avevamo preparato la partita per effettuare un pressing alto e penso che fossimo riusciti a farlo fino a quando siamo stati in undici, ovviamente quando siamo rimasti in dieci non abbiamo più potuto affrontare la Juve a viso aperto”.
Lei ha fatto vedere ben pochi palloni a Giaccherini marcandolo con attenzione.
“Grazie, però tutta la squadra per il primo tempo, anche quando avevamo un uomo in meno, ha retto bene poi nella ripresa no c’è stata più partita”.
E’ a una svolta della carriera? Ha traslocato sull’altra fascia?
“No, io come mi è già capitato di dire in altre occasioni cerco sempre di dare il massimo per la squadra”.