Cronacaqui - Toro, Papa Urbano abdica: "Spazio a Foschi"
Il Toro cambia volto e lo stesso patron granata lancia un nuovo corso societario: «Sarà un “Cairo 2” in cui sarò meno presente, mediaticamente e non solo».
“CAIRO 2”
L’editore inaugura la sua nuova era calcistica: «Sarà Foschi l’interlocutore principale, anzi, l’unico, per procuratori e presidenti anche perché io cambierò numero. Solo quando lui riterrà opportuno interverrò io», spiega Cairo. «Finora sono rimasto in silenzio perché era meglio meditare, riflettere. Ripartiamo da Colantuono, un allenatore di grandi capacità, motivato e con curriculum importante».
MEA CULPA
Il patron granata quindi fa mea culpa e si dice pronto a ripartire: «La stagione si è chiusa male e questa retrocessione è stata tremenda per tutti, soprattutto per me, che - sottolinea - ho investito tanto non solo economicamente, ma anche sotto l’aspetto della passione e del tempo». «In quattro anni si imparano tante cose. Sono stati fatti tanti errori, ma li fanno tutti: io ho fatto i miei, li riconosco e non voglio dare patenti a nessuno parlando di preparazioni sbagliate. Voglio solo che il prossimo campionato riporti il Toro dove deve stare». E il presidente pensa subito al rilancio: «Nel calcio c’è la possibilità di ripartire subito e rifarsi, tra due mesi si ricomincia e da li avremo tutte le possibilità per fare bene».
TIMONE AL DS
Cairo spiega quindi come intende invertire la rotta: «Voglio dare molta autonomia a Foschi. Sarà lui, ora, l’unico referente per il mercato del Toro. Ma non è un vero e proprio passo indietro rispetto al passato, perché in realtà, anche nelle scorse campagne acquisti, il 60 percento dei giocatori non li conoscevo e mi sono fidato…», fa notare Cairo che rivela anche di aver sentito nei giorni scorsi Camolese: «L’ho chiamato per ringraziarlo per queste nove partite augurandogli ogni bene per il futuro. E ho sentito anche Artico e Gandini, professionisti stimati che purtroppo non abbiamo potuto confermare».
ECCO COLANTUONO
Arriva quindi il turno di Stefano Colantuono, nel giorno della sua presentazione. Cairo crede sarà l’uomo giusto per il Toro e i suoi tifosi: «La gente ha bisogno di segnali positivi e di essere coinvolta. In questo senso Colantuono ha detto una cosa bellissima, facendo capire che avrà piacere di tenere aperte le porte durante gli allenamenti dopo un anno in cui, probabilmente, le abbiamo tenute fin troppo chiuse», conclude Cairo. «Capisco i tifosi e sono vicino a loro come sono sicuro che loro staranno vicini alla squadra il prossimo anno - spiega il tecnico romano -. Ho tantissime motivazioni qui in granata, ma non derivano dal mio anno di inattività: era il mio sogno allenare il Toro. Questa è una piazza nobile e blasonata, nella quale sono convinto si possa fare bene».
TECNICA E CARATTERE
Parlando di “campo”, ecco allora che Colantuono lascia intravedere un po’ di quello che sarà il suo Toro: «Io un’idea di massima già me la sono fatta, ma molto dipenderà da quali obiettivi di mercato riusciremo a mettere a segno. Tuttavia - rivela l’allenatore - non ci muoveremo dalla difesa a quattro, mentre dal centrocampo in su saremo pronti a cambiare faccia più volte nell’arco dello stesso campionato». Il tecnico ex Palermo, quindi, avvisa da subito tutti: «La serie B è un campionato tremendo. Noi avremo un tasso tecnico superiore rispetto agli altri, ma sarà l’ardore agonistico da provinciale a far la differenza». Infine, Colantuono parla del parco giocatori ma non si sbilancia: «Ho parlato con qualcuno; ho riscontrato grande disponibilità. Dzemaili? A volte ci si scontra con volontà diverse, ma io mi auguro che resti».
Andrea Scappazzoni