Crippa: "Gara chiave per il Torino, ma il Napoli vorrà chiudere in bellezza"
Figlio d'arte e centrocampista dalle buone grinta e fisicità, Massimo Crippa ha giocato sia nel Toro (stagione '87-'88, poi due stagioni tra '98 e 2000), che nel Napoli, dove la sua esperienza è stata più lunga: dal 1988 al 1993. Ha concluso la sua carriera nella Canzese, ed ha trascorsi nelle nazionali Under 21 e maggiore.
«Napoli e Torino? Sono due piazze importanti con tifoserie molto calde - ha spiegato durante la nostra intervista - quando giocavo nella formazione partenopea eravamo riconosciuti a livello europeo e mondiale con giocatori come Maradona e Careca». Crippa fa un confronto tra le due realtà grazie alla propria doppia esperienza. «A Torino c'è il ricordo degli Invicibili di Valentino Mazzola, poi la squadra di Radice, ma a parte la finale di Coppa Uefa, non ci sono più stati grandi risultati». Analizziamo però i due ambienti separatamente.
«Napoli è una piazza del sud, quindi si vive il calcio 24 ore su 24 - racconta l'ex centrocampista -. Quando vi giocavo io primeggiava in Italia e in Europa. Avevamo vinto Scudetto, Coppa Uefa e altri trofei, era una società che aveva un'immagine ben precisa quando giocava». Una società che ha vinto molto e che poi è caduta in disgrazia. «Ferlaino ha fatto tanto per il Napoli - spiega - ma quando ha iniziato a vendere i giocatori migliori la società è saltata. Gli ultimi miei due anni lì, dopo l'addio di giocatori come Maradona e De Napoli, sono stati transitori».
Quali ricordi al Toro? «Ho debuttato in serie A con la maglia granata (quell'anno, 29 presenze e tre gol per lui, ndr) quindi ho bei ricordi. In quella stagione però siamo stati sfortunati perché abbiamo perso la finale di coppa Italia con la Sampdoria e lo spareggio per andare in Uefa con la Juventus, ai rigori. Il Toro viveva una rifondazione dopo le partenze di Dossena e Leo Junior, tra gli altri. Con me, c'erano giovani come Cravero e Polster». Un'esperienza granata che si è ripetuta dieci anni più tardi. «Due stagioni tra B e A che furono molto difficili a causa di un infortunio». Ma vivere l'ambiente granata è sempre emozionante. «Tutti i tifosi di calcio di Torino sono per la maggior parte del Toro - spiega - e, come a Napoli, vivono il calcio tutto il giorno. I tifosi di fuori spesso sono nostalgici».
Bando ai ricordi, per ora, è tempo di pensare alla prossima partita, ennesimo crocevia di questa travagliata stagione. «Il Toro deve cercare punti importanti, perché almeno una tra Bologna e Lecce farà punti - commenta Crippa -. Il Napoli non ha più nulla da chiedere al campionato, ma vedendo quello che è successo lì, vorrà chiudere in bellezza. Se il Toro vincesse, avrebbe un grosso vantaggio sulle inseguitrici». Un calendario non troppo facile, ma la matematica è ancora dalla parte del Toro. «La salvezza è sempre possibile. E speriamo - confessa - che all'ultima giornata la Roma non abbia più nulla da chiedere a questa stagione. Se dovesse ancora combattere per la Uefa sarebbe molto dura. Per questo è fondamentale la gara di Napoli».