Carlo Nesti: "La Favela di Adriano"

19.04.2009 16:09 di  Raffaella Bon   vedi letture
Fonte: Fonte: di Carlo Nesti per Nesti Channel
Carlo Nesti: "La Favela di Adriano"
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Ventisette anni: il massimo dello splendore fisico per un atleta, e soprattutto per chi, non avendo mai patito infortuni, ha un talento da investire. Ma lo sport e la vita non sono una scienza esatta, in rapporto alle energie fisiche. Capita di averne in abbondanza da Madre Natura, senza riuscire a sfruttarle.

E capita nella società del benessere, con le sue frequenti distorsioni. Tutti noi abbiamo, dentro, un vuoto da riempire. Se pensiamo di riempirlo solo con i beni materiali, soldi, auto, donne, fino all'alcol e alla droga, per un certo periodo di tempo ci sentiremo appagati, ma poi scopriremo i disagi della noia.

Al di là di questa assuefazione al lusso, toccheremo con mano anche l'aridità di una vita senza valori spirituali, e le sostanze chimiche "consolatorie", in grado di dare uno stato immediato, ma temporaneo, di ebrezza, si rivolteranno, come boomerang, contro la nostra salute. E' il caso di Adriano.

Il campione dell'Inter, dopo diverse crisi di alcolismo e nostalgia, non è tornato da un viaggio nella sua terra, in Brasile, minacciando l'addio al calcio. Lo hanno trovato in una favela, il posto più misero dove può cacciarsi un uomo, ma pure il luogo dove lui era nato. Un caso? No. L'esigenza di ritrovarsi.

E' tipico di chi passa dal massimo della povertà al massimo della ricchezza, se non ha sufficiente cultura (e con la povertà è normale non essere andati a scuola), sprofondare nel baratro. Significa avere sostituito i valori primordiali della sopravvivenza con quelli dell'agiatezza, ma sempre passando per vie materiali.

Sono contento che Mourinho, da me criticato un mese fa, abbia commentato la situazione nel modo più intelligente e umano, affermando: "Ora non conta il recupero di Adriano calciatore, ma il recupero di Adriano uomo". Non è stato uno "schiaffo morale" per il ragazzo, ma la pura e semplice verità.

Se non funziona la testa, non possono più funzionare gambe e muscoli, e occorre fermarsi. Guai a cedere a discorsi tipo: "Adriano è solo un miliardario straviziato, e non deve essere compatito". Nel mondo si suicida una persona ogni 30 secondi, e credetemi: spesso si tratta di infelici senza alcun problema economico.