Capitanio (AgCom): "Una nuova piattaforma anti pirateria entro fine anno"

10.06.2024 13:15 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: calcioefinanza.it e Tmw
Massimiliano Capitanio
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Massimiliano Capitanio

Massimiliano Capitanio, commissario dell’AgCom, è intervenuto a Parma nel panel “Il metaverso della pirateria”, moderato dal direttore di Calcio e Finanza Luciano Mondellini, durante il Festival della Serie A.

“All’epoca non era pop parlare di sanzioni all’utente finale, il clima era questo quando scrissi la prima proposta di legge nel 2018 o 2019. Tutti i passi sono stati compiuti e oggi Italia è il primo Paese al mondo ad aver introdotto le ingiunzioni dinamiche, l’unico in cui si può chiedere a ISP di abbattere contenuto in 30 minuti – ha esordito Capitanio –. Dal 2014/15 al 2024 sono stati disabilitate 9mila stringhe, da febbraio di quest’anno a maggio con Piracy Shield quasi 18mila tra stringhe e indirizzi internet saturando le strutture. Il sistema tiene da un punto di vista giuridico e legislativo. Oggi quella struttura era stata pensata di ricevere 60/70 operatori, oggi ne ha 300. E la segnalazione è molto pesante, se si potrà semplificare lo vedremo”.

“Ci sono due accelerazioni da fare – ha proseguito Capitanio –: una infrastrutturale, questa piattaforma che ha fatto il suo compito molto bene oggi subisce il peso di tutta questa mole di dati. Mercoledì 12 verrà portata la relazione che metterà in luce come il percorso stia andando bene ma la mole di segnalazione sta creando timeout che non sono sostenibili. Sarà attuata fase 2 con nuova piattaforma entro fine anno, quella attuale sarà ampliata. Poi però c’è un problema culturale che non è indifferente. Pochi giorni fa uscita notizia che su Telegram sono stati diffusi 360 milioni di email e password di iscritti ai canali che frequentavano prevalentemente siti illeciti che consegnavano dati per pezzotto e simili, c’è un problema culturale. Non entro nel merito dei costi degli abbonamenti, ma vengono scaricati anche libri a basso prezzo. È un problema culturale che non riguarda solo la pirateria, ma tanto di quello che avviene su internet. AgCom sta facendo un percorso complesso, nei giorni scorsi sono state sviluppate linee guida per ottenere il patentino digitale nelle scuole. L’ultimo fattore è quella delle sanzioni: è fastidioso multare l’utente finale? Sì, ma colpire piattaforme non è sufficiente. Se metto autovelox si capisce che c’è limite, oggi pirateria non si capisce. Da 150 a 500 euro con nuova normativa, è pronto un protocollo con Agcom, GDF e Procure e il passaggio finale sarà la sanzione all’utente finale. Il tribunale di Barcellona ha obbligato a consegnare la lista di chi frequentava siti pirata, anche in Italia si muoverà”.

Sulle polemiche nate dall’utilizzo della piattaforma “Piracy Shield”: “Sono al centro delle polemiche anche restrizioni come l’alcol test. Le regole che mettiamo noi come autorità serve a mettere più solide le basi delle libertà di muoversi su internet. Noi abbiamo avuto solo un problema quando su una segnalazione un po’ più ampia rispetto al perimetro di intervento, abbattendo un indirizzo Ip, per pochissime ore, abbiamo oscurate anche una serie di indirizzi leciti. Questo incidente di percorso ci è servito soprattutto per aprire una nuova fase, non posso sfidare la criminalità organizzata dietro i temi di privacy e Ip. Se ci sono sistemi che mi consentono di utilizzare questa libertà come stratagemma, le norme devono adeguate: io segnalo che dietro vpn c’è traffico pirata, o tu ti fai promotore di rimuoverlo oppure ti prendi la responsabilità che tutto possa cadere. Se andate su playstore e le prime sette applicazioni sono illegali, c’è qualcosa che non va. Sfatiamo il mito che la pirateria serva per abbattere i costi: anche le partite di Coppa Italia in chiaro su Mediaset venivano guardate da tantissimi utenti su piattaforme pirata”.