Calcio: Influenza A, tutti d'accordo vacciniamo atleti

03.09.2009 15:46 di  Raffaella Bon   vedi letture

Il mondo del calcio non può rimanere insensibile al pericolo dell'influenza A. Urgono provvedimenti in tempi rapidi, perchè gli atleti - nella fattispecie i calciatori - sono da considerare soggetti ad alto rischio, dal momento che sono costretti a fare i conti con le proprie difese immunitarie, che, per quanto generalmente più forti della popolazione normale, possono essere indebolite durante le competizioni o gli allenamenti molto intensi. Il primo a lanciare l'allarme è Enrico Castellacci, dal ritiro degli azzurri a Coverciano. «L'influenza A può interessare anche il nostro mondo - ha detto il medico della Nazionale e presidente de 'Lamicà, l'associazione dei medici del calcio - Per questo mi sto attivando per verificare se dobbiamo adottare delle misure. In uno spogliatoio, basta poco perchè l'influenza si trasmetta velocemente». Dello stesso avviso è il professor Carlo Tranquilli, direttore dell'Istituto di medicina del Coni. «È opportuno - ammette - che tutti i giovani atleti compresi nelle fasce di età segnalate dal ministero della Salute, ed in generale gli azzurri delle squadre nazionali, vengano vaccinati». Lo sport gioca d'anticipo contro la pandemia ed anche le singole squadre si organizzano. Tra i club che cercano di prevenire c'è la Lazio. «Bisogna prima valutare bene la portata di questo fenomeno, ma anche l'importanza del rischio - ha ammesso il presidente biancoceleste Claudio Lotito -. Ritengo sbagliato creare un clima di allarmismo sociale». Sempre dal ritiro della Nazionale, lo juventino Gigi Buffon rivela: «Ogni anno ad inizio stagione i medici ci propongono diversi vaccini, io dico no. Questa volta, però, se ce lo consigliano, è diverso: lo farei». Il medico sociale del Milan, Massimo Manara, condivide l' allarme del collega della Nazionale. «Le squadre di calcio in effetti sono particolarmente esposte, perchè viaggiano molto e, se si ammala un giocatore, all'interno dello spogliatoio, il contagio può essere molto facile - fa notare -. Questo è un virus che muta velocemente e dà reali problemi soprattutto a pazienti già patologici». Come è successo in occasione del match amichevole a Londra contro il Watford, lo staff medico del Parma potrebbe consigliare ai giocatori di indossare la mascherina in caso di trasferte nelle aree maggiormente colpite dal virus AH1N1 ed anche la Fiorentina ha attivato un 'largò sistema di protezione. Il medico del Chievo, Francesco De Vita, tira il freno a mano, «ma - dice - la squadra si sottoporrà alla vaccinazione». Il responsabile medico della Juventus, Bartolomeo Goitre, rivela che il club è attrezzato per ogni evenienza: «Abbiamo appena acquistato una scorta di Tamiflu (il farmaco antinfluenzale consigliato in alcuni casi di influenza A) ed abbiamo anche ordinato un certo quantitativo di vaccini». Anche in casa Samp sono stati prenotati i vaccini. Andrea Causarano, medico del Siena, condivide le preoccupazioni dei colleghi e parla della vaccinazione di tutta la squadra, compresi gli addetti di vario genere. «Al momento stiamo monitorando la situazione. Fino a novembre, quando decideremo se procedere al vaccino contro l'influenza A, continueremo a controllare soprattutto i giocatori che potrebbero essere più esposti al contagio, come Hernandez, che andrà in Egitto. e tutti quelli che tornano dagli impegni con le Nazionali», ha dichiarato il medico del Palermo, Roberto Matracia. Ed il collega del Catania, Francesco Riso, assicura: «Tutto è sotto controllo, per ora nessun allarme».