Calcio, Da Leonardo a Ferrara, in serie A la panchina ha 40 anni

06.06.2009 12:32 di  Raffaella Bon   vedi letture

Ciro Ferrara, anni 42. Due sole partite nella sua carriera da allenatore e una firma sulle ambizioni della Juve: vincere. Scudetto, Champions, quel che sia. Fare meglio del «vecchio» Ranieri. Perchè il trend è questo, si chiama «effetto Guardiola»: dalla Primavera alla Champions, per sentirsi un pò tutti Barcellona. È una moda, tra poco cominceranno a chiamare le giovanili «cantera» come quella benedetta La Masia che ha sfornato Messi, Iniesta, Xavi e campionario assortito. I quarantenni al potere in serie A. Perchè c'è Ferrara alla Juve, sì, ma anche il 39enne Leonardo al Milan, pure per lui una scelta «interna», figurarsi che il brasiliano non ha mai allenato prima e non ha - ancora - nemmeno il tesserino... Ancelotti se l'è preso il Chelsea, ma tanto aveva già 60 anni. L'Italia non è più un paese per vecchi, insomma, e per la terza età, quella vera, restano le panchine dei parchi. In campo ci vanno Mourinho (anni 46), il più bravo a monetizzare all'Inter i suoi «tituli» mediatici, Spalletti, che resta a Roma per il quinto anno di fila ma ha ancora 50 primavere, Prandelli con i suoi saggi 51. Appena oltre la soglia, ma giovani comunque, pure nello spirito. E più scendi in classifica e più l'età s'abbassa. Il nuovo corso è un asilo nido della tattica: Gasperini, Donadoni, Giampaolo, Zenga, Allegri, Marino, Di Carlo, Gregucci, Conte... Al momento 12 allenatori di A sono degli anni 60, anche se nel conto non ci sono ancora quelli in dubbio come Ballardini, Mazzarri e Delio Rossi. Manca infatti una promossa dalla B e ci sono un paio di panchine vacanti... È una svolta generazionale, comunque. I vincenti dell'altro ieri o sono all'estero (Ancelotti), o in nazionale (Lippi) o all'estero in nazionale (Capello e Trapattoni). Un taglio anagrafico netto. Va così a finire che il più vecchio è Papadopulo, uomo d'esperienza sessantunenne, un attimo più attempato di Del Neri e Guidolin. Certo a spasso se ne sta pure un milionario vincente come Roberto Mancini, classe 64, ma a rigor di burocrazia pure lui fa parte del plotone visto che è ancora stipendiato da Moratti. Gente dalla tattica duttile, coi numeri volatili, facce nuove anche per gli album delle figurine. Allenatori ancora giocatori, in forma comunque. Ferrara, per esempio, che in Nazionale fa il vice di Lippi e nelle partitelle gioca ancora al centro della difesa. Vale per tutti il racconto di formazione di Donadoni: «All'inizio i ragazzi chiamavano il mister e lo cercavo anch'io: sembrava strano che dicessero a me, poi ci si abitua».