Cairo: "Mi scuso con i tifosi, troveremo una soluzione"
«I tifosi sono molto delusi e amareggiati, sono incavolati per queste sconfitte ma sono arrivato per primo da loro e devo dire che è stata la cosa giusta da fare. Credo che abbiamo le possibilità per uscire da questa situazione». Urbano Cairo fa il punto sulla delicata situazione del Torino, reduce dal pesante ko interno con la Fiorentina e contestato dai propri tifosi.
«I nostri supporter ci mettono cuore e anima, la situazione economica è difficile, hanno speso soldi per andare in trasferta e sono rimasti delusi. Come oggi al termine della sconfitta con la Fiorentina - precisa il numero 1 del club granata - sono impegnatissimo per fare le cose migliori, per risollevare la situazione. Mi scuso con i tifosi, troveremo la soluzione per uscire da questa situazione. De Biasi è ancora l’allenatore di questa squadra, voglio incontrarlo per capire cosa non va, per cui da due settimane ad ora siamo cambiati. Abbiamo fatto bene con il Milan in casa ma oggi e anche domnica a Siena malissimo. Vediamo come la pensa De Biasi, ci vedremo presto, anche stasera, per fare l’esame della situazione. Rischia il posto? Ripeto, parlerò con lui per capire se sente di avere le capacità per uscire da questa situazione o ha qualche dubbio o problema o incertezza».
«In questo momento De Biasi non è nella fase migliore del sua periodo qui a Torino ma adesso vediamo cosa fare - ribadisce ancora Cairo - i tifosi hanno qualcosa da ridire contro tutti e nessuno, i tifosi sono arrabbiati, è chiaro che in questi momenti si possano dire cose forti. Non ho detto nulla negli spogliatoi, ci vado sempre prima della gara ma non ho detto nulla, non ho mai parlato in tutta la mia presidenza negli spiogliatoi. Smentisco anche di aver detto qualcosa a De Biasi negli spogliatoi, ho solo fatto un incontro con la squadra mercoledì. Ho detto che il Torino non sono 26 aziende ma una sola azienda e credo che lo pensi anche De Biasi. Nel ragionamento è andato al di là di quello che voleva dire, il tecnico è stato sempre supportato al 101 per cento».