Cairo: ''De Biasi? Per ora penso solo alla Fiorentina''

07.12.2008 09:13 di  Raffaella Bon   vedi letture
Cairo: ''De Biasi? Per ora penso solo alla Fiorentina''
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Presidente Cairo, da dove partiamo?
«Dalla Fiorentina, ovviamente».
Contro i viola che partita sarà?
«Una partita fondamentalissima».
Cosa chiede ai giocatori?
«Impegno assoluto, come ho già detto a loro. Stavolta devono tirar fuori gli attributi».
Si aspetta un impegno particolare per difendere l´allenatore?
«I giocatori non devono giocare per me o per il tecnico o per i tifosi. Mai come stavolta devono giocare per se stessi».
Cioè?
«Devono far vedere quanto sono bravi, che bella squadra sono, che palle hanno. Essere un corpo unico e tirar fuori tutto il potenziale finora inespresso. Se poi giocano anche per me, per De Biasi e per i tifosi, benissimo, ma soprattutto per loro stessi».
Da Rosina si aspetta una partita da vero capitano?
«Non facciamo personalismi. Mi aspetto tantissimo da tutti, nessuno escluso. Mai come stavolta conta la squadra. I singoli sono fondamentali per l´apporto che sapranno dare alla squadra».
Ha fatto sogni premonitori?
«No, ed è meglio così».
Come mai?
«Perché da un po´ di tempo a questa parte non ci azzeccavo molto».
Che succede se oggi il Toro perde?
«Non ci voglio neppure pensare».
Ma qual è la posizione di De Biasi dopo la settimana più lunga?
«Non ne parlo nemmeno, penso alla partita e basta».
Ma davvero pensa di lasciare?
«Ma quando mai. Io non voglio lasciare il Toro: il mio cuore granata è totale e lo butto oltre l´ostacolo. Anche se poi i risultati, almeno quest´anno, mancano».
Che risposta ha ricevuto dal popolo granata dopo la lettera del Coordinamento dei Toro Club?
«Una risposta massiccia. Dalla serata di venerdì continuo a ricevere sms, tant´è vero che la memoria del mio cellulare è esplosa».
Quanti tifosi le hanno scritto?
«Mi arriva una media di un sms al minuto, sono già oltre 1.500. E la totalità dei messaggi è dalla mia parte».
Cosa le dicono?
«Il messaggio più gettonato è: "Se lei molla siamo finiti". E ci sono tanti presidenti di Toro Club che si dissociano dai contenuti della lettera».
E quindi?
«E quindi mi chiedo chi rappresentino i firmatari della lettera stessa e non capisco perché abbiano scritto quelle cose».
E cosa dice ai tifosi che si sentono destabilizzati?
«Dico che questo è il momento di esserci e di sostenere il Toro. Anche perché, a prescindere da tutto, i presidenti passano, ma il Toro resta».
Crede di essere lei il problema?
«No, il problema non sono io. Io ci ho messo tutto me stesso, tutta la mia passione, tutto l´entusiasmo. È chiaro, per tornare alla mia provocazione, che se dovessi accorgermi che il popolo granata non mi vuole più mi farei da parte. Ma non è una novità, è una cosa che ho sempre detto».
Riconosce qualche suo errore?
«Certo, qualche errore l´ho fatto, ma se guardo indietro di tre anni non siamo poi così mal messi. Anche se ovviamente si può fare di più».
Cosa vuol dire a tutti coloro le hanno scritto?
«Li ringrazio tutti tramite Repubblica, purtroppo non potrò rispondere a ciascuno di loro».

La Repubblica