Branchini sulle commissioni degli agenti: "Casini dimostra di non essere a conoscenza della portata dei problemi"
"Ho letto che il presidente Casini conta di risolvere la questione delle commissioni degli agenti e altre storture del sistema con l’aiuto della FIFA. Dimostra di essere un neofita e un ottimista, di non essere a conoscenza della portata dei problemi, se ha ancora fiducia nella FIFA e in Infantino". A parlare così è Giovanni Branchini, uno degli agenti più famosi a livello mondiale, nella lunga intervista al Corriere dello Sport: "Dal 2018 a oggi non è cambiato nulla, ovvero da quando la FIFA incontrò i più importanti agenti per fissare delle regole sui trasferimenti".
Parlando dei grandi affari in giro per il mondo (come ad esempio Nunez, Haaland o Mbappé), Branchini poi sottolinea: "Perché non dare un’occhiata alle documentazioni che accompagnano quei pagamenti, visto che si è organi di controllo? I soldi ai genitori e ai parenti sono legittimi? Non meravigliamoci poi se fanno scuola nonostante le norme non sembrano consentirli. Mi domanda di Mbappé... Il presidente della FIFA vive a Doha e non mi sembra che abbia intenzione di farci sapere se è tollerabile, o meno, che uno Stato sovrano possieda un club sfruttando serenamente la propria disponibilità finanziaria e la flessibilità nella gestione degli aspetti commerciali. Il confine tra ricchezza e arroganza spesso sconfina nella più inaccettabile sopraffazione. Tutto consentito? Tutto lecito? Ce lo facciano sapere. Ci sarebbe bisogno di un confronto su molti temi, ma questi incontri non ci vedono coinvolti, mai: vi sembra normale".