Bovo: "Giocando così ci salviamo"
Festeggiare 100 presenze con la maglia biancoscudata, gioire per un gol che le celebra in maniera adeguata e mangiarsi il fegato per una vittoria lasciata sul campo. La sintesi in una riga è quella di Andrea Bovo, che a fine primo tempo, col suo gol di testa su assist delizioso di Italiano sembrava potesse aver abbattuto definitivamente l’Ancona, facendo uscire il Padova dal tunnel. Poi un Mastronunzio strepitoso ha permesso tagliato gambe e velleità. Morale? 2-2 finale e penultimo posto in solitaria.
«Il gol è stata la nota positiva della giornata - spiega il centrocampista mestrino- e anche l’aver mosso la classifica. Però è anche vero che abbiamo lasciato due punti sul campo e dopo i primi 45’ un pensierino alla vittoria l’avevamo fatto. La squadra comunque ha avuto una grande reazione. Partite così rischi di perderle, invece con le unghie e con i denti siamo riusciti a tenerci il pareggio, rischiando sul finale anche di fare bottino pieno. Continuando su questa strada si arriverà alla salvezza».
Classifia da... brividi. Certo è, che vedere il Padova penultimo, vengono giocoforza cattivi pensieri. «Contano i numeri - continua Bovo - e la classifica è molto corta, quindi non è che la testa bisogna rompersela. Centrando due vittorie si torna in alto, ci sono dieci squadre tutte molto vicine. Peccato, perché reggendo sullo 0-2 sino a metà secondo tempo, saremmo riusciti ad espugnare il Del Conero».
Torino all’orizzonte. La scossa totale, insomma, non c’è stata neanche nelle Marche. E sabato all’Euganeo arriva il Toro, in uno dei match più attesi dell’anno «Sarà l’ennesima partita da giocare coi denti stretti. Però qualche segnale positivo l’abbiamo avuto, ed è da qui che dobbiamo ripartire. Non c’è tempo da perdere, ed è per questo che stiamo riuscendo ad assimilare abbastanza in fretta le indicazioni di mister Di Costanzo. Adesso bisogna riuscire a mettere quel qualcosa in più che ci garantisca la vittoria. Le mie 100 presenze? -conclude Bovo - Non so se arriverò a 200. Nel calcio moderno è difficile, però intanto mi godo questo importante traguardo».