Bove al Corriere dello Sport: "Voglio tornare in campo. Ora sto da Dio"

"Il dolore? Mi fa sentire vivo, lo riconosco e non mi spaventa, lo accolgo. Tanto è inutile respingerlo. Il dolore mi ha fatto pensare a una vita normale" così Edoardo Bove, intervistato dal Corriere dello Sport, ha parlato della situazione che sta vivendo a distanza di 10 mesi da quel Fiorentina-Inter che lo ha visto protagonista di un malore in campo.
"Ho tanti amici che studiano o lavorano e ci sono stati momenti, in questi mesi, in cui ho temuto di dover smettere di giocare. Se non avessi avuto quell’incidente, questa parte di vita non l’avrei conosciuta. Mi sono ritrovato a riflettere su cosa avrei fatto da grande. Situazioni come la mia sono piene di step" continua Bove che poi ammette: "Obiettivo? Il ritorno in campo. Bisogna fissare il come, il dove e quando".
Edoardo spiega che i medici non sono ancora giunti a una conclusione e quindi non è da escludere nulla, nemmeno la possibilità di tornare a giocare in Italia. "Stiamo parlando con la Roma" continua "Ho un contratto fino a giugno 2028, è ancora lunga (...). Ho la piena consapevolezza della situazione, sto da Dio e ho una gran voglia di tornare alla mia passione».
E per quanto riguarda il calcio giocato, Bove spiega di non aver ancora superato del tutto il blocco che lo tiene lontano dalle partite: "Guardo solo quelle di Fiorentina e Roma, le altre mi danno fastidio... Anche mio padre vede meno calcio, pur essendo appassionatissimo. Trovo che sia una reazione più che naturale... Per me, in particolare all’inizio, non è stato difficile come per i miei: io non capivo la gravità della situazione, pensavo di essere semplicemente svenuto. Loro invece sapevano di avere corso il rischio di perdere un figlio".
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