Attento Toro arriva Ezio Rossi
Giornate particolari, per il Toro. Nella settimana che porta alla commemorazione della tragedia di Superga, il popolo granata — in attesa di radunarsi domani al Filadelfia per celebrare gli Invincibili— fa i conti proprio con i «figli del Fila». Figli terribili, che non regalano nulla: se la scorsa settimana a bastonare il Torino è stato Franco Lerda, stavolta ci prova Ezio Rossi. «Il Toro è la mia vita, ma la ferita è ancora aperta» dice il tecnico del Gallipoli, atteso oggi all’Olimpico. Lo sgarbo cui si riferisce è quel licenziamento di 5 anni fa che proprio non gli è andato giù: «Eravamo imbattuti da 10 partite, ne mancavano due alla fine ed eravamo terzi. Insomma, quella cacciata non l'ho mai capita e la promozione che poi arrivò la sento mia. Anche perché lo spareggio contro il Perugia (proprio di Colantuono, ndr) finì pari e se il Toro conquistò la promozione fu grazie al vantaggio negli scontri diretti che aveva conquistato con me». Insomma, con Zaccarelli che lo sostituì sono ruggini fra cuori granata; oggi Rossi si emozionerà, poi cercherà lo sgambetto «anche se io sogno che il Toro torni in Ae che il Gallipoli si salvi». Doppia impresa, visto che i granata sono settimi mentre i giallorossi sono penultimi e abbandonati dalla società. Il Gallipoli si è potuto permettere la trasferta di Torino soltanto grazie all’intervento del fratello di Ezio, Claudio Rossi, che gestisce l’azienda di famiglia: la società coprirà i costi aerei come sponsor. Una storia d’altri tempi, maoggi sul campo sarà sicuramente una battaglia.