Atalanta, Gasperini: “Un buon punto perché si è giocato con il Toro, ma partite come questa bisogna vincerle”

03.12.2017 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Atalanta, Gasperini: “Un buon punto perché si è giocato con il Toro, ma partite come questa bisogna vincerle”
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L’allenatore dell’Atalanta, Gian Piero Gasperini, in conferenza stampa ha commentato il pareggio con il Torino. Ecco che cosa ha detto:

Quello con il Torino dei ventuno gol che avete finora realizzato è il diciottesimo che segnate da dentro l'area di rigore, questa è una vostra caratteristica?

"Noi non siamo particolarmente forti nel tiro da fuori area, infatti, ci viene molto meglio segnare se siamo vicini al portiere. Probabilmente, quindi, questa è una nostra caratteristica, ma è anche una nostra ricerca per la verità e con il Torino nel secondo tempo siamo andati tante volte lì, però, ci è mancato l'ultimo passaggio. Ci siamo presentati tante volte in area e se riuscissimo ad alzare un po' il livello delle conclusioni vinceremmo tante partite in più".

Secondo lei, il Torino quanto è lontano oppure è vicino a voi e alla Sampdoria, altra squadra che avete già incontrato?

"Il campionato, a parte le cinque o sei squadre che sono nelle prime posizioni della classifica, è molto equilibrato. La Sampdoria è un pochino staccata, però, il gruppo che comprende Milan, Torino e le altre squadre è competitivo per il sesto e il settimo posto".

Quello con il Torino è un buon punto oppure la fa rosicare visto come avete giocato nel secondo tempo?

"E' un buon punto perché abbiamo giocato a Torino col Toro, ma per come è andata la partita nel secondo tempo no, perché bisogna vincere partite come questa ... Doveva essere la partita della svolta, ma questo è il nostro campionato. Abbiamo giocato un primo tempo brutto, forse il peggiore della stagione. Per la verità  il campo era ghiacciato e abbiamo spesso fatto l'errore di alzare la palla, mentre in questi casi con il campo così veloce bisogna tenerla a terra. Nel secondo tempo siamo stati sicuramente più bravi, ma sotto l'aspetto tecnico nel primo non siamo riusciti a fare tre passaggi consecutivi, mentre nella ripresa è stata un'altra partita, quindi, c'è rammarico. Grazie ai calci piazzati abbiamo vinto tante partite, ma adesso ci capita spesso di non riuscire a segnare, cosa che avevamo fatto con l'Everton con Cristante. Non è cambiato nulla, ma ci manca un po' di attenzione, cattiveria e concentrazione. Ultimamente abbiamo preso diversi gol nella parte finale dei primi tempi e poi dobbiamo fare qualcosa di straordinario per vincere le partite. Anche con il Torino era importante finire il primo tempo sullo zero a zero, avevamo anche battuto più calci d'angolo dei granata senza riuscire a sfruttarli e in questo momento anche questo è un nostro limite che ci penalizza un po'. Un altro problema è che non realizziamo abbastanza, nel secondo tempo avevamo la partita in mano e dovevamo chiuderla, ma abbiamo anche rischiato di perderla. L'essere poco cinici ci sta togliendo qualche punto importante in classifica e così siamo nel gruppo di quelli che lottano per il sesto e il settimo posto, è un periodo un po' così e non riusciamo a staccarci, ma dopo quindici partite ci può stare".

Prima di capire che era fuorigioco che cosa ha pensato quando Sirigu ha abbattuto in area Gomez?</b>

"Avevo visto che era fuorigioco, anzi, per essere più preciso l'avevo intuito. Il fallo era da rigore, ma in queste occasioni gli assistenti hanno probabilmente l'indicazione di non sbandierare subito e così si innescano altre situazioni. Se, invece, si sbandierasse subito l'azione si interromperebbe e i giocatori non prenderebbero più rischi, mentre se l'azione continua, come in questo caso, si arriva al  fallo da rigore e il Var avendo evidenziato il fuorigioco non prende più in considerazione il fallo da rigore. Si dice che il Var risolva tanti problemi, ma nello specifico ne crea. Di solito quando non c'era ancora il Var gli assistenti non sbagliano quasi mai a sbandierare il fuorigioco, mentre ora attendono un po'. Questo è l'aspetto che mi piace meno del Var, poi, magari ce ne sono tanti altri che sono utili".

Il miglior rendimento nel secondo tempo è stato determinato dall'ingresso in campo di Ilicic oppure la squadra era più determinata?

"Ilicic è stato determinante, ma anche la squadra è cresciuta. Sarebbe stato difficile anche per Ilicic nel primo tempo poiché non riuscivamo a fare tre passaggi e c'era una situazione di difficoltà generale della squadra, mentre nel secondo tempo è cresciuta tutta la squadra nella costruzione del gioco, nei passaggi e nel sapersi muovere così il valore tecnico si è alzato. È difficile fare novanta minuti così, alle volte si fa il primo tempo e alle volte il secondo, ma l'intera partita è difficile, anche perché l'avversario è stato di valore. Fare un tempo a certi livelli è già tanto, ma non dobbiamo prendere questo come una colpa bensì constatare che è così e lavorare per cercare di essere più produttivi in tutti i momenti della partita perché abbiamo le possibilità e le capacità per diventare più concreti, se così non sarà rimarremo lì nel gruppo".

Nel primo tempo il problema è stato più sbagliare i passaggi oppure non riuscire a creare il vostro gioco? Mentre nel secondo tempo, a parte l'ingresso di Ilicic che ha un po' spaccato la partita, vi è mancato solo il gol per cercare di vincere?

"Nel primo tempo principalmente è stata una questione tecnica e abbiamo avuto difficoltà nei fondamentali, negli stop, nei tanti passaggi sbagliati, per la verità questo è accaduto per entrambe le squadre, ma io guardo la mia e noi sotto quest'aspetto abbiamo disputato la peggior partita proprio nella qualità dei passaggi, infatti, recuperavamo palla e la perdevamo in modo banale, cosa che non è da noi. Nel secondo tempo, poi, Ilicic è stato sicuramente importante perché è un giocatore che salta l'uomo, crea superiorità numerica e ha creato difficoltà importanti all'avversario. Non abbiamo vinto non tanto perché non abbiamo creato opportunità per segnare, ma perché in tante situazioni, al limite e dentro l'area, potevano essere concluse o rifinite meglio e c'è stata proprio la sensazione che sarebbe bastata la giocata giusta per metterci nella condizione di vincere, ma non siamo riusciti a farla".