Antenucci: "Era importante tornare a vincere"
Il match winner contro l’Ascoli antepone il bene della squadra a tutto il resto. Per Antenucci non c’è molta differenza fra il giocare con il 4-2-4 o il 4-3-3. Nessuno deve sentirsi titolare e chi scende in campo deve dare il massimo.
Gioca da punta e fa due gol e poteva farne anche un terzo, oltre ad aver giocato un’ottima partita.
“Ha detto tutto (ride, ndr), è perfetto. A parte i gol oggi era importante tornare alla vittoria dopo tre giornate e penso che ci siamo riusciti alla grande perché potevamo fare sei-sette gol, forse”.
Avete risposto bene mentalmente e dimostrato che il Torino non si ferma”.
“La classifica bisogna vederla, ma fino ad un certo punto perché dobbiamo continuare sulla nostra strada e pensare di vincere ogni partita e alla fine della stagione tireremo le somme. Oggi era importante vincere anche per dare un segnale alle altre squadre”.
Passare da giocare sulla fascia a fare la punta le crea qualche problema?
“Io ho sempre fatto l’attaccante e quindi per me è più facile giocare li davanti, quando gioco sulla fascia cerco di dare il mio contributo al meglio di quello che so, anche se non è proprio nelle mie caratteristiche, ma va bene così l’importante è il bene della squadra”.
In un paio di occasioni ha ceduto la palla a Bianchi, voleva fargli fare gol?
“No, ero a trenta metri dalla porta mentre lui era in area ed è bene così, quando un compagno è meglio piazzato è giusto dargli la palla. Poi in questo momento Rolly ha un po’ di sfortuna, ma deve stare tranquillo perché il gol arriverà anche per lui”.
A livello di prestazione il Torino oggi ha convinto perché ha concesso meno e creato molto come con il Pescara.
“Io penso che anche con l’AlbinoLeffe abbiamo avuto sei-sette palle gol, quindi questa prestazione si aggiunge a quell’altra dove non abbiamo trovato i tre punti, però abbiamo fatto una buona gara, forse questa dal punto di vista agonistico è stata anche migliore”.
Rispetto a quando giocate con il 4-2-4, il 4-3-3 adottato oggi per voi attaccanti è più facile? Vi trovate meglio?
“Più o meno è uguale, perché quando affrontiamo squadre che giocano a tre ci schieriamo in questa maniera e penso che abbiamo fatto anche buone partite con questo modulo a Nocera e a Reggio. Cambiano un pochino i movimenti che sappiamo, ma non moltissimo”.
Ci saranno due trasferte su campi ostici come quello del Cittadella e del Varese, che cosa si sente di promettere ai tifosi?“Penso che non ci sia bisogno di promesse in questo momento, dobbiamo continuare come stiamo facendo e cercare di fare risultato anche fuori casa”.
All’inizio della stagione c’era turnover fra gli attaccanti, poi lei ha iniziato a giocare sulla fascia collezionando molte presenze, si sente titolare?
“No, siamo ventisei giocatori tutti a disposizione del mister e nessuno si deve sentire titolare in questa squadra, secondo me. All’inizio era un po’ diverso perché forse abbiamo giocato sovente in quanto vi erano molti turni infrasettimanali e quindi bisognava cambiare spesso. Bisogna dare sempre il cento per cento e non sentirsi titolari mai”.
Se arriva Meggiorini per voi attaccanti cosa cambia?
“Cambia che chi arriva ci deve dare una mano per andare in serie A”.