Antenucci e Di Cesare in coro: "In A con il Torino"
La vittoria sul Modena all'ora di pranzo, la certezza aritmetica del ritorno in A, la festa allo stadio, la sfilata in pullman sotto la pioggia, l'entusiasmo di una piazza storica come quella di Torino, la cena e la serata in discoteca. L'epilogo migliore per la stagione di Mirco Antenucci e Valerio Di Cesare, i due granata rappresentati da Silvio Pagliari e volati nella massima serie da protagonisti.
"Entrambi volevamo raggiungere questo obiettivo a tutti i costi, - esordisce il bomber - dopo i sei mesi della passata stagione al termine dei quali il Toro rimase fuori dai playoff. Avevamo questo grande desiderio di ottenere la promozione e ci siamo riusciti: una gioia enorme". Il centrale di difesa, decisivo con il gol nel big match contro il Padova due settimane fa, gli fa eco. "Dopo un anno di di sacrifici è stata una grande festa, bella e meritata". Antenucci è stato il giocatore con più presenze in assoluto di tutta la squadra, con ben 40 gettoni su 41 partite, ed il miglior marcatore stagionale con 10 reti. Uno dei grandi protagonisti della cavalcata del Toro. "Ma secondo me è stata la vittoria del gruppo. Sono andati in gol ben 18 giocatori diversi e tutti, compresi quello dello staff e i magazzinieri, hanno dato il loro contributo. A livello personale sono più che soddisfatto della mia annata, dove ho fatto bene sia come esterno che come punta. Il gol più bello? Quello contro il Padova in casa (nella stessa sera a segno anche Di Cesare, ndr), anche per la sua importanza: ci tenevamo tutti in maniera particolare a quella sfida".
Di Cesare non è sceso in campo per un piccolo contrattempo fisico nelle ultime due uscite, ma il suo apporto si è rivelato fondamentale nel cuore della retroguardia. Mister Ventura più di una volta non ha esitato a paragonarlo a Bonucci. "Ma lui gioca in Nazionale ed ha appena vinto lo scudetto", puntualizza il difensore romano.
Quale sarà il futuro dei due assistiti Player Management? Antenucci è in compartecipazione con il Catania. "Sì, c'è la comproprietà in corso. Io spero di rimanere qua, con la maglia del Torino addosso, anche se nel calcio non si può mai sapere". Di Cesare è dello stesso avviso. "Una volta guadagnata la Serie A, è naturale che vorrei rimanere qui".