AMORUSO: "Ho battuto gli scettici,la gente adesso sta dalla mia parte"
Fonte: La Stampa
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Il bomber parla del suo passato: «In bianconero una comparsa, alla Reggina sono rinato: per questo se faccio gol non esulto»
I tre anni passati a Reggio Calabria l'hanno rigenerato. Una seconda giovinezza per Nicola Amoruso, carico al punto giusto così come tutto il Toro, impegnato questa sera (ore 18) in amichevole a Vercelli contro la Pro, partita organizzata all'interno dei festeggiamenti per il centenario dal primo scudetto della squadra bianconera.
Nicola Amoruso, l'hanno già chiamata da Reggio?«Qualche telefonata è arrivata, ho ancora diversi amici e ho mantenuto un ottimo rapporto con i tifosi e con l'ambiente. Ho sentito il presidente Foti: gli ho già detto che cercherò di fare gol».
Domanda di rito: se segna esulta o no?«Non esulto. Farò di tutto per segnare il mio primo gol con la maglia granata ma se dovesse accadere non esulterò. A Reggio Calabria ho passato gli anni migliori della mia carriera, è stata un'esperienza unica. Sono andato via perché volevo provare nuove sfide. Ci siamo sempre salvati, due anni fa abbiamo conquistato una salvezza miracolosa nonostante una forte penalizzazione, mi sono sempre trovato bene. E' una realtà piccola ma la città è tutta stretta attorno alla squadra. Non sarà facile giocare al Granillo. La Reggina punta molto sul fattore campo, negli ultimi anni la maggior parte dei punti li avevamo fatti proprio in casa».
A 34 anni il calcio cosa le può dare ancora?«Mi piace viverlo giorno dopo giorno. I programmi a lungo termine non fanno per me. Qui a Torino abbiamo un obiettivo, la salvezza. Dobbiamo concentrarci a raggiungerla il prima possibile».
Com'è stato il suo inserimento nell'ambiente granata?«Un po' lento perché all'inizio c'era qualcuno che non era convinto. Mi sono impegnato fin dal primo giorno e comunque la gente l'ha capito. Mi hanno fatto piacere gli applausi che lo stadio mi ha tributato all'esordio con il Lecce durante la mia sostituzione, è stata una bella soddisfazione. Ora devo continuare così, come del resto tutta la squadra. Questa è la strada giusta. Lo spirito e l'entusiasmo non cambieranno».
Cosa ricorda della sua esperienza alla Juventus?«Arrivai a Torino giovanissimo e non sono mai stato un grande protagonista. Una parentesi completamente diversa da quella della Reggina, non è paragonabile».
Al Granillo come accoglieranno Bianchi?«Lo applaudiranno e spero facciano lo stesso anche con me».
In attacco siete in tanti: la concorrenza è stimolante o penalizzante?«E' uno stimolo per fare bene. Innanzitutto mi hanno fatto molto piacere le parole espresse da Abbruscato nei miei confronti («Da lui c'è tanto da imparare, pagherei per arrivare così a 34 anni», ndr), lo voglio ringraziare. Tra noi attaccanti c'è la giusta rivalità ma anche affiatamento».