Abate, l'oro del Toro. E la tentazione del Milan
E’ nato lo stesso giorno e lo stesso mese di mamma Cairo. «Un segno premonitore» lo definì il presidente granata quando ne annunciò l’arrivo in comproprietà dal Milan. Il predestinato è Ignazio Abate, 22 anni il 12 novembre, figlio di Beniamino, preparatore dei portieri nella Primavera rossonera. Al Toro è costato 2 milioni e si è inserito nel filone dei giovani in carriera che Cairo ha portato in granata, rinunciano alla politica dell’usato che tanto sicuro non è mai stato nelle ultime stagioni. Abate fa compiere al Toro un salto nel futuro. Lui può essere un buon puntello nella squadra che dovrà disputare una stagione senza fare a sportellate per la salvezza. Ma proprio perché Ignazio sta diventando un giocatore importante, rischia di ballare una sola annata al Toro. Il problema di Cairo è che il giocatore è in compartecipazione con il Milan. Ovvero una potenza sul mercato rispetto al club granata. E a Milanello guardano lontano e hanno già capito che Abate può essere un ottimo investimento per una squadra dall’età media alta. A impressionare Galliani e Ancelotti è stata la prestazione del centrocampista esterno con la Under 21: un gol, ma soprattutto una partita di sostanza con volate sulla fascia e cross dal fondo, ovvero gli unici che fanno male.
Quindi Abate, se non si tratta di un fuoco di paglia, alla lunga può diventare un caso di mercato. Il club rossonero darà un peso economico alla valorizzazione del giocatore, se il Toro non vorrà perdere il ragazzo, dovrà essere pronto a parare il colpo. Nel frattempo Abate dovrà lucidare giorno dopo giorno la sua condizione per farla risplendere ogni domenica. Così metterà in difficoltà chi lo vorrà avere nella prossima stagione, ma anche De Biasi nelle scelte. Abate è arrivato come vice Rosina. Anche se del capitano non ha le caratteristiche tecniche, questa è stata la sua collocazione iniziale. Quindi la situazione è chiara: se gioca Rosina, non gioca lui. E se Abate sarà sempre quello che sta crescendo dopo il grave infortunio all’Olimpiade, per GDB scegliere non sarà facilissimo.
Oggi non avrà problemi. Rosina, appena recuperato, partirà dalla panchina. Abate, per quanto reduce dalla doppia fatica con la Under, sarà sulla fascia destra a sostegno di Bianchi, insieme ad Amoruso. Rosinaldo entrerà a partita in corso. «Dipenderà da come si metterà»m, annuncia il tecnico granata. Questo contro il Cagliari. E in futuro? De Biasi non scarica Rosina perché sa di calcio e non intende bruciarsi un talento, per quanto espresso a singhiozzo. Però Abate ora comincia a piacergli e gli fa molto comodo. Corre, rincorre, sgobba e riparte. Meno raffinato di Rosina, più tosto del capitano. E al Toro oggi serve usare più la clava del fioretto. La sensazione è che se Abate manterrà la promesse, partirà titolare molto spesso. De Biasi è stato chiaro: «Il giocatore è in un buon momento, ha entusiasmo, è in una situazione psicologica che dobbiamo sfruttare. Diventerà intoccabile? Starà a lui. Ma con me chi gioca bene, intoccabile lo diventa».
Un prospettiva allettante per Abate, una minaccia per chi non riuscirà a stare al passo con la «freccia campana». Giusto che De Biasi non abbia degli insostituibili a prescindere. Il Toro non può permettersi di concedere nulla agli avversari, chi fa la figurina Panini, resta nell’album ed esce di squadra. Però c’è massima apertura verso chi dimostrerà di addentare ogni occasione con il piglio dell’affamato. Abate è il porta bandiera di quelli che sgomitano per farsi largo. A un’incollatura segue Rubin che oggi, causa forfait di Pisano, partirà titolare. Un altro ragazzo che GDB tiene d’occhio: «Ha davanti una grande opportunità e ha tutto per ritagliarsi uno spazio importante».