Torino, dal petardo alle sciarpe giallonere

01.09.2010 16:22 di  Marina Beccuti   vedi letture
Torino, dal petardo alle sciarpe giallonere
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© foto di Federico De Luca

Il Torino si ritrova con un portiere in più ed un regista in meno, ma a preoccupare maggiormente l'ambiente granata è la contestazione che è sfociata nel petardone sparato l'altra sera davanti alla sede del Torino in Via Arcivescovado (mettendo in apprensione anche gli altri uffici presenti nell'edificio). Ma tutto può succedere in questi giorni, dove è già a rischio la partita di sabato contro il Crotone, in cui la squadra di Lerda dovrà già a giocarsi la partita della vita al terzo turno.

Dalla protesta urlata a quella più simbolica e silenziosa. Una parte della tifoseria ha cominciato da qualche settimana ad indossare delle sciarpe e delle bandiere giallonere, che richiamano i colori che aveva il Toro alla nascita, nel lontano 1906. Una presa di posizione copiata ai tifosi del Manchester United che non vogliono più una proprietà americana. Due tifoserie che hanno vissuto la stessa tragedia di un incidente aereo, che al Toro costò la morte di tutta la squadra mentre agli inglesi andrò meglio, perchè qualcuno si salvò. Anche la differenza di club e squadra è notevole, ma i tifosi a volte sanno superare tutto quello che concerne il campo per una questione di cuore.

Un desiderio di tornare alle origini, quando il Torino di allora ancora non sapeva quante insidie avrebbe dovuto patire e c'era l'entusiasmo che posseggono solo i bambini. Ma il giallonero può avere anche un altro richiamo: un presidente torinese che segua le sorti della squadra quotidianamente e non da Milano. Poi, se dovesse arrivare la Red Bull fa niente che non sia torinese, anzi, non è manco italiana, ma ha i soldi e tante idee, proprio quello che serve al Toro.