TM-No Fila? No Fai!!! Come fare autogoal con il marketing
Nei giorni scorsi ho ricevuto una lettera dal FAI, Fondo Ambiente Italiano, promotore di belle e lodevoli iniziative che vogliono riportare in vita quei monumenti e siti di interesse locale o addirittura nazionale che sono stati per molti anni lasciati soli al loro triste destino di abbandono e degrado.
Chi come me, nel 2010, ha votato in banca o via internet, il proprio “luogo del cuore”, deve aver ricevuto la stessa lettera.
Vivendo da qualche anno ormai nell’ambiente del tifo organizzato granata, mi ricordo che quell’anno ci fu un tam tam fatto di passaparola in cui si diceva “vota per il Fila, perché se risulta poi il più votato c’è possibilità che venga portato a conoscenza dell’opinione pubblica e magari ce lo ricostruiscono”.
Ora, non che io personalmente sia andato a votare con quella convinzione, però mi sembrava una cosa da fare, di votare il mio Fila. La votazione non implicava nessun costo, al massimo bisognava dare 2 dati personali e per male che andasse veniva dato risalto allo stato di abbandono e degrado di un sito che tutti noi (e non solo) crediamo sia stato ed è tutt’oggi un monumento storico dell’Italia, al di là di quello che rappresenta per noi tifosi.
Aprendo la lettera del FAI, però, ho constatato con rammarico ed un certo stupore che del Fila non c’è traccia. Nella classifica dei più votati, il Fila non c’è. Strano eppure qualcuno che bazzica su internet mi aveva detto che il Fila era stato il più votato online, superando di gran lunga il 2° sito che era la Casa Desanti Bossi di Novara. Svariati migliaia di voti su internet per il Fila.
Però la classifica doveva essere aggiornata con i voti delle cartoline di coloro che avevano votato in banca.
Nella classifica ricevuta il 6° posto è occupato dal Giardino di Piazza 4 Novembre di Bari con 4292 segnalazioni. Badate bene, non guardo al primo, ma al sesto posto. Stento a credere che i fantastici tifosi del Toro non si siano mobilitati almeno in 4500 per dare il proprio voto al Fila.
A questo punto mi chiedo se il Fila non sia un “Luogo” di valore storico e naturalistico o così importante per il territorio in cui è presente (altri parametri di valutazione da parte del FAI), oppure se siano stati i tifosi la causa del mancato piazzamento in classifica del Tempio, noi così sempre accusati di darsi le zappe sui piedi, tra i maggiori responsabili delle disgrazie societarie e tecniche degli ultimi 15 anni.
Mi spiego, magari presi dalla foga di votare ci siamo lasciati andare ad una serie variegata di nomi per identificare la stessa cosa: “Stadio Filadelfia”, Campo Torino”, “Campo Filadelfia”, “Torino Filadelfia”, “Fila”, “Filadelfia”, “Fossa dei Leoni”. Ecco che quei 4500 voti di cui sopra si sono sparpagliati e ciao classifica. Ripeto non la faccio una questione di primo posto, ma di classifica generale.
Poi vado su internet e sorpresa http://www.iluoghidelcuore.it/classifiche il Fila è 8° con 10291 segnalazioni. Ma nella lettera del FAI niente. Il FAI ha scelto, in maniera del tutto discrezionale, gli 11 luoghi del cuore da restaurare e valorizzare. C'è un bollettino postale allegato per fare un versamento e contribuire ai progetti. Ma come faccio a dare anche solo 10 euro per il Giardino di Piazza 4 Novembre a Bari, al Piè di marmo di Roma o peggio ancora ad una Chiesa????
Consoliamoci che ad oggi la nostra Casa Granata, FAI o non FAI, forse sta rinascendo. Tra un po’ finirà il concorso di idee e verrà scelto il progetto migliore. Poi sarà SOLO una questione di soldi.
Oh vuoi vedere che anche la crisi è colpa nostra?????????????
Gianluca
A questo punto ho realizzato che dovevo approfondire la situazione ed è stato subito chiaro che qualcosa non ha funzionato nel meccanismo dell’operazione di co-marketing Fai-Banca Intesa San Paolo, anzi direi proprio che in gergo calcistico è stato fatto un bel auto-goal. Non è la prima volta che succede nel marketing.
Il meccanismo prevedeva la votazione di un luogo del cuore da parte di cittadini italiani attraverso un voto elettronico oppure con delle cartoline che si potevano richiedere nella Banca Intesa San Paolo. Durante i mesi maggio-settembre 2010 gli organizzatori si accorsero che certi monumenti ricevevano troppi voti per via elettronica con la stessa email per cui misero un controllo che ridusse notevolmente i voti ricevuti per certi luoghi. Insomma si accorsero che c’erano dei brogli. Un altro meccanismo discutibile era quello di conteggiare e riferire durante tutto il periodo delle votazione solo i voti elettronici: possibile che non fosse attuabile un aggiornamento mensile anche delle cartoline? Si trattava probabilmente di contare qualche centinaio di cartoline per filiale al mese e inviare via email il risultato al centro di raccolta. In questo modo probabilmente non ci sarebbero state strane sorprese come il risultato finale ha dimostrato capovolgendo in modo più che sospetto il risultato elettronico visti i presumibili brogli dimostrati per via elettronica, figuriamoci con cartoline: bastava farsi dare le cartoline in banca, andare a casa, procurarsi un elenco telefonico e il giochino per ridicolizzare questa operazione di marketing è fatto. Ovviamente di forma di controllo delle firme o cartoline non se parla. A conferma di quanto affermato nelle precedenti votazioni il monumento che aveva raggiunto il massimo di voti aveva superato di poco i 13000 voti con un trend di crescita delle prime 4 votazioni passate (2003-2004-2006-2008) da 7000 a 13000 voti: come mai di colpo 32000 voti? Un successo, forse, ma sicuramente un successo che non brilla di trasparenza. Basti pensare che il 30% delle firme di cittadini per ottenere un referendum sono generalmente annullate. Perché per esempio non è stata messa commissione di controllo delle cartoline eventualmente costituita da un organo esterno a FAI?
Nonostante questo il nostro Fila raggiunge l’ottava posizione.
A questo punto sono stati scelti gli 11 luoghi del cuore che potranno usufruire di contributi da parte del FAI per essere restaurati e sono stati scelti insindacabilmente da una commissione di tre persone (un rappresentante del FAI, un rappresentante di Banca Intesa e un autorevole esponente del mondo della cultura designato dal FAI): mi chiedo se dovevano scegliere loro in modo insindacabile che motivo c’era di chiederlo ai cittadini? Non ci sono già abbastanza luoghi da restaurare o il FAI non sa dove trovare monumenti che hanno bisogno di attenzione? Il motivo è ovviamente chiaro: è solo una operazione che ha generato parecchi contatti per il futuro sviluppo del FAI e dell’immagine della Banca Intesa e non di certo di avere delle indicazioni dai cittadini altrimenti sarebbe valsa la classifica tale e quale.
Inoltre non c’è neppure una relazione che spieghi i motivi delle scelte, almeno quello!!!
Mi viene segnalato che da qualche parte sul sito FAI c’è scritto quanto segue:
“I Luoghi sono stati individuati da una Commissione, così come da impegno preso nel regolamento ufficiale del censimento, secondo i seguenti criteri: numero di segnalazioni ricevute dal bene, valenza storico-artistica o naturalistica del luogo, importanza per il territorio di riferimento, attivazione degli stakeholder locali, possibilità di effettuare un intervento significativo e duraturo, anche se circoscritto.” Come dire “Facciamo quello che ci pare” tanto i parametri indicati non sono quantificabili.
Eppure l’aspettativa che si era creata nei tifosi granata per il Fila era comunque alta sia per la posizione in classifica che per il relativo alto numero di voti. E difatti non è tra i luoghi del cuore prescelti dalla giuria FAI. E’ stato però scelto un luogo vicino a Latina con 745 voti (i voti del Fila sono 13,8 volte di più: evidentemente qualche criterio sopra indicato usato dalla loro giuria supera le 13,8 volte del Fila, mi piacerebbe scoprire quale o quali sono!!!) ad altri 6 luoghi del cuore che hanno avuto meno (cinque molto meno) voti del nostro Fila!
Non contenti della presa in giro, ci vengono anche a chiedere i soldi per finanziare altri luoghi del cuore sicuramente interessanti ma che hanno ricevuto decisamente pochi voti (e quindi meno gradimento da parte dei cittadini) e voti di cartoline poco trasparenti (e su questo con i tifosi del Toro c’è poco da scherzare).
Dopo tutto questo penso che anche noi possiamo e vogliamo dare un insindacabile “messaggio concreto”
No Fila? No FAI!!! E ci aggiungo: No Banca Intesa.
Luciano Cavagnero
www.toromio.net