Faccia a faccia sereno tra ultrà e squadra

25.10.2008 10:14 di  Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: Stampa.it

Niente più fumogeni, striscioni, cori e bandiere con centinaia di tifosi sugli spalti a dare la carica prima del derby, ma un discorso pacato e sereno di cinque ultrà della Maratona a tutto il Toro in un'anonima seduta di allenamento. Cambiano le mode e cambiamo anche i metodi dei sostenitori granata per caricare la propria squadra prima di affrontare la Juventus.

Ieri mattina una piccola delegazione della curva ha bussato ai cancelli della Sisport di corso Unione Sovietica per poter parlare e portare il loro messaggio ai giocatori di De Biasi. Un incontro concordato, ma anticipato di un giorno rispetto a quanto annunciato dallo stesso Rosina ai suoi compagni martedì prima della sessione di allenamento. In quell'occasione proprio il capitano si era fatto ambasciatore della comunicazione ultrà. «I tifosi hanno promesso il massimo del sostegno per il derby in cambio di una partita da Toro», era il succo del discorso di Rosina alla squadra.

Il concetto è stato ribadito ieri con ancor più forza e carisma per una vera e propria lezione di tremendismo granata. «Noi siamo pronti a mettere la faccia, il cuore e i polmoni - hanno spiegato gli ultrà, prima dell'allenamento, al Torino schierato in cerchio -, però pretendiamo che la squadra dia tutto fin dal primo secondo. E' una partita importantissima quella con la Juve, per noi e per voi: servono uomini veri sul prato. Uomini che non abbiano timori, che siano capaci di affrontare le difficoltà e non perdano mai la fiducia. Chiediamo impegno massimo e coraggio. Noi non siamo venuti a contestarvi in questa settimana, nonostante il dolore per la sconfitta col Cagliari e vogliamo darvi ancora una volta tutto il nostro sostegno per battere la Juve. Siamo pronti a incitare tutti, ma attendiamo di ricevere dei segnali chiari dal campo».

Una tregua rispetto alla contestazione di domenica, ma soprattutto un patto per rilanciare il Torino nell'appuntamento più sentito, anche se ormai sono cambiate le vigilie e forse la stracittadina numero 224 rischia di restare ai bordi dell'anonimato. Colpa di un Toro silenzioso e inavvicinabile (silenzio stampa per la società, allenamenti al mattino e porte chiuse da ieri) che ha così costretto i tifosi granata ad abbandonare la rituale visita alla vigilia per caricare la squadra. Era l'occasione per trasformare il campo di allenamento in un pezzo di Maratona ed era soprattutto il modo migliore per far capire ai nuovi giocatori l'importanza del derby.

Questa volta nessun «battesimo del fuoco»: oggi pomeriggio la squadra di De Biasi aprirà le porte della Sisport solo al presidente Cairo e al massimo raccoglierà l'incitamento all'uscita del pullman che porterà il Toro in ritiro a Leinì. Tutto più freddo e meno colorato, dunque, ma il messaggio dei tifosi non è comunque mancato e ha lasciato il segno nella squadra. Sanno di giocarsi molto, se non tutto, contro i bianconeri e sanno anche che la fiducia della gente è a tempo. Un buon motivo in più per offrire la miglior partita possibile e rispettare l'alleanza siglata prima dell'inizio del ritiro estivo. A metà luglio la Sisport si riempì di tifosi che incitarono subito la squadra e srotolarono il mega striscione «Noi massimo sostegno, voi massimo rispetto». Parole sempre di moda al Toro, che ora attendono una risposta sul campo.

 

Gianluca Oddenino