Cristian Ansaldi "poeta social". Tra fede e genitorialità
Notoriamente propenso, tramite il proprio profilo Instagram, ad alternare momenti di goliardia e caciàra a testimonianze di fede e religiosità, Cristian Ansaldi, tra gli assoluti protagonisti di questo inizio di stagione granata, posta, insieme alla suggestiva immagine di una mano bambina che afferra l'indice di una mano adulta, metafora insieme della genitorialità e del contatto tra umano e divino, una lunga riflessione scritta. Che, in italiano, suona così:
"Nella vita incontreremo molte tempeste, con molti timori e paure, con molti dubbi e circostanze, che ci faranno cadere in battaglia. Ma dobbiamo sapere che esiste un Dio che ci ama, ed è sempre al nostro fianco, e che dobbiamo imparare ad aggrapparci a Lui, e a fidarci di Lui. In questo modo impareremo ad avere una vita arricchita da un'identità solida, ferma, forte, nella quale, ove si scagliassero contro di noi orde di decine di migliaia, non avremo paura. Perché sappiamo chi c'è dalla nostra parte. Possono scagliarsi su di noi tempeste in grado di abbattere la nostra casa, il nostro matrimonio, le nostre famiglie, i nostri impieghi, e persino il nostro scopo nella vita. Ma sappiamo chi è con noi, e che ci ha promesso di non lasciarci mai, né di abbandonarci. E CREDO IN TE". Chiosando infine, quasi come in cerca di proseliti, o quanto meno di una dialettica, con una doppia domanda: "E tu? Credi a questa grande promessa che Dio ci ha fatto?". Un sorriso, quello dell'argentino, che nasconde capacità di riflessione teologico-filosofica, e la profondità tipica dei campioni. Del campo e della vita.