Toro, il punto sul mercato
il Toro, che non può pensare di affrontare la serie B con un organico di trenta uomini, alcuni dei quali con stipendi assolutamente fuori dalla categoria.
Barone, Amoruso e Diana, però, non hanno praticamente mercato, essendo ostaggi dei loro pesantissimi ingaggi ed allora diventa giocoforza vendere non solo Dzemaili (l'unico in grado di scatenare un'asta, essendo appetito da almeno quattro squadre), ma anche Rosina, visto che si è materializzata un'offerta dello Zenit superiore ai sette milioni di euro. Cairo sarebbe tentato dalla voglia di tenere il suo figlioccio, ma sa bene che se dice di no ai russi non troverà all'orizzonte altri potenziali compratori e il pensiero di dover versare fino all'ultimo euro l'ingaggio di un milione che percepisce Rosinaldo, in una stagione in cui il fatturato granata diminuirà del 60%, è una buona ragione per dire di sì allo Zenit.
Entro i primi di agosto, poi, dovrebbe arrivare anche la soluzione del rebus Dzemaili, ma con tante società che ambiscono al centrocampista svizzero, è probabile che il Torino riesca a strappare un prezzo ancora migliore degli otto milioni offerti dal Palermo. A quel punto Foschi tornerà a lavorare in entrata, con Iori in vantaggio su Loviso per il ruolo di regista, anche se il giovane argentino Gorobsov sta convincendo tutti con il passare dei giorni. Discorso che ale anche per Gasbarroni, ad oggi il rifinitore destinato a innescare Rolando Bianchi e il nuovo capitano Di Michele. Con Abbruscato alternativa di lusso per la cadetteria. (carlonesti.it)