Per Warming spunta l'ipotesi (prevedibile) di prestito invernale
Finora in campo per i sette minuti finali di Napoli-Torino dello scorso 17 ottobre, Magnus Warming, punta danese classe 2000, prelevata la scorsa estate dal Lyngby, sta trovando decisamente poco spazio in squadra. Come d'altra prevedibile, salvo esplosioni clamorose, considerando la simultanea presenza di Belotti, Sanabria, e Zaza, come prime punte, e non solo di Brekalo e Pjaca come attaccanti esterni - altro ruolo che Warming è in grado di ricoprire, - ma anche delle tante mezzali "prestate" alla trequarti, come d'altra parte si sapeva fin dall'inizio sarebbe stato con Juric al timone, nella fattispecie Praet, Linetty, e Lukic. Senza contare gli inutilizzati o quasi Verdi ed Edera. Tanta, troppa concorrenza perché uno sconosciuto classe 2000, uscito professionalmente per la prima volta dai confini della Danimarca, scena calcistica non di primo piano - quanto meno dal punto di vista dei club, - potesse imporsi in prima istanza. Salvo, ancora, un impatto fuori misura, che non ha evidentemente avuto luogo.
A tal proposito, come già accaduto in anni recenti a tanti giocatori inesplosi in maglia Toro (da Jansson a Damascan, da Boyé a Gustafson), si profilerebbe, per Warming, un possibile (e piuttosto prevedibile) prestito in uscita, in vista della prossima sessione invernale di mercato. Serie B o campionato europeo "minore", senza escludere un temporaneo ritorno in patria, è in ogni caso plausibile che l'atleta di scuola Brøndby non sia affatto l'unico esubero del reparto offensivo granata.