Pazzini è in vendita, può essere davvero il giocatore che serve al Toro?

10.11.2014 18:14 di  Marina Beccuti   vedi letture
Pazzini è in vendita, può essere davvero il giocatore che serve al Toro?
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© foto di Federico De Luca

Il Milan sembra ormai aver deciso di mettere sul mercato a gennaio Giampaolo Pazzini, fuori dal progetto di Pippo Inzaghi. Una delle squadre che sembra essere interessata all'attaccante di Pescia, da che è stato detto, è il Torino, che necessita di migliorare l'attacco. Personalmente sono stata un'estimatrice di Pazzini, cresciuto, insieme a Montolivo, nella fucina di grandi talenti come le giovanili dell'Atalanta. Pazzini può essere un affare perchè va a scadenza di contratto nel giugno prossimo (volendo, forse sarebbe addirittura meglio prenderlo il prossimo anno a parametro zero) e, visti i buoni rapporti tra Cairo ed il Milan, l'attaccante potrebbe arrivare per una cifra abbordabile seguendo un po' la linea del trasferimento di Danilo D'Ambrosio l'anno scorso all'Inter, quando il giocatore preferì la cessione invece di rinnovare con i granata. Tuttavia Pazzini non è un attaccante alla Luca Toni, per esempio, o alla Immobile, ovvero da venti gol a stagione. E' già tanto che riesca ad arrivare a doppia cifra. Nella Fiorentina è stato dal 2005 al 2009, dove, in 134 match (giocando spesso da subentrante nell'ultimo periodo) ha segnato 33 gol in totale. La sua stagione più prolifica è stata alla Sampdoria nel 2009/2010 dove ha segnato 21 gol in una stagione, compresa la Tim Cup. Pazzini è dell'84, dunque non è più un giovanissimo, è una punta centrale che gioca per la squadra ed è veloce e senza dubbio ha il fiuto del gol. Gli ultimi infortuni hanno un po' rallentato una carriera che, alle origini, doveva essere molto più importante ma, complice anche Prandelli quanto allenava la Fiorentina, non si è esaltata secondo le aspettative. Può essere che Ventura faccia un altro miracolo e lo riporti ai fasti delle origini, ma rimane pur sempre un'incognita, soprattutto dopo l'operazione al ginocchio subita nel 2013 che l'ha tenuto fuori dai campi sei mesi. Da qui è cominciato un po' il suo calvario in rossonero che l'ha portato alla situazione odierna.