...e si torna a sognare Sirigu

16.08.2016 09:12 di  Claudio Colla   vedi letture
...e si torna a sognare Sirigu
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© foto di Imago/Image Sport

Ancora in cerca di una nuova sistemazione, dopo l'addio pressoché annunciato al Paris Saint-Germain (che, con Kevin Trapp punto fermo, pensa ancora di provare il blitz per l'interista Samir Handanovic), il 29enne portiere della nazionale italiana Salvatore Sirigu torna a essere il sogno proibito di casa Toro, per quei pali che tra Padelli, Gomis e Ichazo non sembrano difesi con sufficiente solidità. Sepe e Gabriel sono obiettivi più realistici, ma in via Arcivescovado si valuta il blitz in direzione del portierone sardo.

L'ostacolo è il solito: l'elevato, elevatissimo ingaggio dell'ex-Palermo, superiore ai 4 milioni di euro, che il Toro rischierebbe di non potersi accollare nemmeno per metà della cifra. Non tanto per problemi di liquidità in sé (al tesoretto creato dalla cessione di Glik al Monaco andranno infatti a breve ad affiancarsi, con ogni probabilità, quelli generati dagli addii di Bruno Peres, per quanto la Roma inizialmente pagherà soltanto il prestito oneroso, con saldo a fine stagione per mezzo del riscatto obbligatorio, e di Maksimovic), quanto per l'effetto domino che in breve tempo potrebbe generarsi (per quanto i nomi più in vista della squadra siano neo-arrivi o comunque nuove leve approdate soltanto la scorsa estate). Al netto di inserimenti da parte di Fiorentina o Inter (qualora, in quest'ultimo caso, partisse Handanovic), il Toro potrebbe proporre al PSG la formula del prestito con ingaggio condiviso, che il club francese sceglierebbe soltanto ove non trovasse compratori disposti a un ingaggio a titolo definitivo che soddisfasse anche il giocatore. L'attuale status superiore di Sirigu rispetto al resto del Toro potrebbe però far sì che la società riesca a far passare agli altri tesserati granata il messaggio relativo alla necessità dell'innalzamento del tetto salariale, senza suscitare per quella ragione immediate pretese di ritocchi. Sirigu è peraltro ancora legato al PSG fino al giugno 2018; risulterebbe dunque ai limiti delle effettive possibilità del Toro (almeno limitatamente all'attuale politica di ingaggi del club) garantirgli una cifra più elevata, anche spalmando i circa otto milioni e mezzo di euro abbondanti su un quadriennale.