Ventura: "Il futuro della Nazionale è roseo. Se prima ero positivo, ora sono molto positivo"
Reduce dal buon pari di ieri sera, ottenuto in amichevole contro la temibile Germania di Loew, Giampiero Ventura ha commentato le prove dei singoli e il rendimento generale dell'Italia: "Continuo a dire che le parole lasciano il tempo che trovano: contano i fatti, e oggi c'è la soddisfazione di aver giocato bene contro la Germania Campione del Mondo. Al di là delle parole c'è un lavoro dietro, e c'è la disponibilità dei giocatori. Hanno voglia di capire, e diventare sempre più forti. Sul piano della prestazione, credo sia stata una buona gara, ulteriore conferma che il futuro della Nazionale è positivo e roseo.
Il modulo? Loro erano contenti di aver provato quello che abbiamo messo in campo oggi. Il cambiamento è stato utile, e accettato dal gruppo. Avrei voluto dare continuità al vecchio lavoro; avendo poco tempo, a marzo avrò tre giorni per decidere insieme cosa fare, perché sarà la gara più importante. Perché se vinci crei un solco. Abbiamo fatto una scelta di modulo, ma c'è voglia di partecipare da parte di tutti, c'è grande disponibilità. Siamo una buona squadra, ma possiamo diventare un'ottima squadra.
Gli stage hanno avuto la funzione di andare a verificare i vari Cataldi, Izzo, Gagliardini e Lapadula, che faranno parte del prossimo. Ho recepito grande entusiasmo da parte loro quando l'ho comunicato. Abbiamo iniziato una strada, e ho trovato grande disponibilità anche da parte di allenatori e presidenti dei vari club. Se tu spieghi la finalità di questi stage ricevi disponibilità delle squadre. Se prima pensavo positivo, ora penso molto positivo. Più di uno dei giocatori presenti mi ha colpito, sono contenti di quelli del Sassuolo, ma non vedo l'ora di vederli. Ce ne sono molti che andiamo a verificare, a questi mancano i Berardi e altri ventenni, manca Florenzi. Non parlo di Barzagli che fa crescere i giovani, un insieme di cose che mi fanno pensare positivo. Sono curioso. Quando è arrivato Lapadula i primi due giorni si guardava intorno, oggi si sente uno di noi. Tutti quelli che arriveranno martedì prossimo allo stage saranno come Lapadula, ma vogliamo che si sentano a casa come noi. Qualcuno che arriverà in Nazionale A da questi stage uscirà sicuramente. Chiunque fosse venuto dopo Conte avrebbe dovuto sopportare qualsiasi cosa; il vero problema però è cosa riusciamo a fare, e che strada seguire. Adesso bisogna creare i giocatori, ed è questo forse il lavoro che mi riesce meglio.
De Rossi? Volevamo essere aggressivi in avanti: il 95% delle situazioni le ha lette bene, e ha fatto una partita alla De Rossi. Ha iniziato ad allenarsi, e se deve durare deve lavorare; ha ancora un po' di strada da fare e sono contento per lui. Ha sentito un indurimento, e l'abbiamo subito sostituito, perchè ha una partita importante da giocare. Verratti? Il discorso Spagna e Macedonia è diverso, perché aveva difficoltà a fare due partire di fila. Abbiamo deciso insieme di far giocare Parolo.
Zaza e Sansone? Era un momento in cui stavamo spingendo, e, oltre al palo e alla palla di Bernardeschi, abbiamo buttato via delle buone occasioni. Poi quando ho visto che iniziava a salire la stanchezza ho cambiato comunque".